Virus, ancora una vittima in Chirurgia:
«Lì si sono infettati mio padre e mio fratello»

Virus, ancora una vittima in Chirurgia: «Lì si sono infettati mio padre e mio fratello»
di Nello Ferrigno e Nicola Sorrentino
Venerdì 1 Maggio 2020, 06:40 - Ultimo agg. 10:14
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La corsia del reparto di Chirurgia dell’Umberto I di Nocera Inferiore si è trasformata in un lazzaretto. Con la morte di Aniello Giordano sono salite a 6 le persone assistite nel reparto dell’ospedale nocerino infettate e uccise dalla pandemia. Giordano, 63 anni, era ricoverato dopo il tentativo di suicidio del 3 aprile scorso. Era stato operato alla milza e all’omero per il trauma riportato dopo che si era lanciato da una finestra. Risultato positivo al tampone, era stato trasferito all’ospedale di Eboli dopo che la direzione sanitaria dell’Umberto I aveva deciso di chiudere Chirurgia per il focolaio di infezione che si era creato.

Oltre alle persone decedute ci sono stati diversi contagi anche tra medici ed operatori sanitari. Secondo quanto raccontato dai familiari nei primi giorni dell’emergenza in corsia non sarebbero state adottate misure di prevenzione come l’uso di mascherine e guanti mentre erano consentite visite ai parenti senza alcuna precauzione. Di parere opposto i vertici ospedalieri. Alla fine sarà la magistratura a verificare se ci sono state negligenze. 

Infatti la Procura di Nocera ha avviato un’indagine per potenziale epidemia a seguito della denuncia presentata dall’avvocato Giuseppe Cuomo. Il nocerino, assistito dai legali Andrea Miranda e Gaetano Crescenzo, riferisce che due dei suoi familiari sarebbero risultati positivi a seguito del mancato uso, da parte del personale medico, di guanti e mascherine all’interno del reparto di Chirurgia. Il padre Mario, di 78 anni, fu ricoverato dal 19 marzo al 6 aprile scorso. Oggi l’uomo è ancora in ospedale ma ad Ariano Irpino dove fu trasferito «immotivatamente». L’Asl, successivamente, aveva comunicato poi al denunciante lo stato di positività al Covid-19 non solo del padre, ma anche dell’altro figlio, fratello di Giuseppe, che più volte era andato a far visita al genitore in ospedale a Nocera. Il trasferimento dell’anziano fu deciso dopo la chiusura del reparto di Chirurgia. 
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