Comunali a Salerno, Castellana ci riprova:
la dermatologa trans candidata con Sarno

Comunali a Salerno, Castellana ci riprova: la dermatologa trans candidata con Sarno
di Giovanna Di Giorgio
Martedì 24 Agosto 2021, 09:30
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Martina Castellana ci riprova. La dermatologa transgender, dirigente medico dell'Asl Salerno «in ferie ad libitum» e già responsabile del primo consultorio Disagio identità di genere del Sud, ufficializza la sua candidatura a sostegno di Michele Sarno. E lo fa in tandem con il fratello Vanni Castellana. Stavolta, infatti, nella scelta delle preferenze potrà essere abbinata a un uomo. A differenza delle elezioni di cinque anni fa, quando si candidò in quota azzurra come Michele Martina e ottenne il dal tribunale il cambio di genere a candidatura già presentata, in questa tornata elettorale scende in campo come Martina. E basta. Perché, sottolinea anche facendo riferimento alla querelle sulla candidatura di Priscilla Salerno, «quello che conta è la persona». 

Il centrodestra, lo stesso che sta ponendo veti alla candidatura dell'imprenditrice e attrice hard, punta su Martina Castellana. Stamani sarà lo stesso Sarno a presentare la candidatura della dermatologa. Che non si allontana dalla parte politica per la quale già ci aveva messo la faccia. Castellana, infatti, si candidò per la prima volta alle elezioni provinciali del 2009, in sostegno di quell'Edmondo Cirielli che per primo, con il suo partito Fratelli d'Italia, ha deciso di puntare su Sarno.

Non fu eletta, ma successivamente fu proprio Cirielli a darsi da fare per istituire il primo consultorio Disagio identità di genere del Sud che Castellana ha diretto fino a poco tempo fa. Nel 2016, poi, la dermatologa scese in campo in una delle liste civiche in sostegno di Dante Santoro. Che oggi, nella lista della Lega ribattezzata Prima Salerno, è in corsa per il penalista. Niente Lega per la dottoressa, benché non ha fatto mancare la sua presenza alla visita di Matteo Salvini in città. Martina e Vanni Castellana, infatti, dovrebbero essere candidati nella lista di Sarno. Nessuna sorpresa, dunque, se il centrodestra che chiude le porte a Tina Ciaco, in arte Priscilla Salerno, apre a Castellana. Nessun espediente per togliersi di dosso l'accusa di bigottismo piovuta da più parti. «Credo sostiene Castellana che puntino sulla persona, non sul personaggio. Anche perché non siamo personaggi in cerca d'autore», sorride. E spiega: «Credo che in una battaglia per le elezioni comunali sia più importante una persona che vive il tessuto cittadino. Mi sembra che la signora Ciaco svolga la propria professione in giro per il mondo, tra Miami e l'Italia». Tornando sul concetto di persona, Castellana precisa: «Credo che i partiti puntino su una persona in quanto persona, in quanto possa tornare utile perché possibilmente capace di amministrare la res pubblica in un campo o in un altro. Io, per esempio, ho creato il primo consultorio di genere al Sud, dimostrando anche che certi temi non sono esclusivo appannaggio della sinistra». Castellana, insomma, prova a comprendere le ragioni del centrodestra ma si tiene fuori dalla querelle. Anche perché, «dal punto di vista morale dice - non ci sarebbero problemi per la candidatura di Tina Ciaco. Non siamo in uno stato talebano. L'Italia è uno Stato laico. Per me si può candidare chiunque abbia un'estetica politica compatibile con il ruolo da affrontare. Probabilmente, però, hanno pensato che non ha le capacità adeguate al ruolo per il quale vorrebbe candidarsi». 

Dal canto suo, Priscilla Salerno continua a non difendere la sua volontà di candidarsi: «Sono una persona seria. In queste ore sto ricevendo inviti alle candidature dalla coalizione di Enzo Napoli, proposte politiche dalla coalizione di Elisabetta Barone. Li ringrazio tutti ma non posso. Non è il mio stile. Ho detto che il campo è quello del centrodestra e non mi iscriverò mai - dice - alla lista dei politici trasformisti che inquinano tutti gli schieramenti e che cambiano secondo le convenienze. Io vivo del mio lavoro e della parola data». Auspicando un intervento dei «big nazionali», conclude: «Se interverranno sarò felice altrimenti troverò il modo di continuare comunque nel mio impegno». In suo favore interviene anche Nello Aliberti, accostando «la tragedia Afghanistan e Priscilla Salerno». Per l'ex patron della Salernitana «in Italia le cose non sono molto diverse per alcuni pregiudizi da medioevo» perché «vietare a una donna una libera candidatura a una libera elezione è come tornare in Afghanistan». E invita Sarno «a candidare questa giovane e coraggiosa salernitana». 

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