Martina Castellana ci riprova. La dermatologa transgender, dirigente medico dell'Asl Salerno «in ferie ad libitum» e già responsabile del primo consultorio Disagio identità di genere del Sud, ufficializza la sua candidatura a sostegno di Michele Sarno. E lo fa in tandem con il fratello Vanni Castellana. Stavolta, infatti, nella scelta delle preferenze potrà essere abbinata a un uomo. A differenza delle elezioni di cinque anni fa, quando si candidò in quota azzurra come Michele Martina e ottenne il dal tribunale il cambio di genere a candidatura già presentata, in questa tornata elettorale scende in campo come Martina. E basta. Perché, sottolinea anche facendo riferimento alla querelle sulla candidatura di Priscilla Salerno, «quello che conta è la persona».
Il centrodestra, lo stesso che sta ponendo veti alla candidatura dell'imprenditrice e attrice hard, punta su Martina Castellana. Stamani sarà lo stesso Sarno a presentare la candidatura della dermatologa. Che non si allontana dalla parte politica per la quale già ci aveva messo la faccia. Castellana, infatti, si candidò per la prima volta alle elezioni provinciali del 2009, in sostegno di quell'Edmondo Cirielli che per primo, con il suo partito Fratelli d'Italia, ha deciso di puntare su Sarno.
Dal canto suo, Priscilla Salerno continua a non difendere la sua volontà di candidarsi: «Sono una persona seria. In queste ore sto ricevendo inviti alle candidature dalla coalizione di Enzo Napoli, proposte politiche dalla coalizione di Elisabetta Barone. Li ringrazio tutti ma non posso. Non è il mio stile. Ho detto che il campo è quello del centrodestra e non mi iscriverò mai - dice - alla lista dei politici trasformisti che inquinano tutti gli schieramenti e che cambiano secondo le convenienze. Io vivo del mio lavoro e della parola data». Auspicando un intervento dei «big nazionali», conclude: «Se interverranno sarò felice altrimenti troverò il modo di continuare comunque nel mio impegno». In suo favore interviene anche Nello Aliberti, accostando «la tragedia Afghanistan e Priscilla Salerno». Per l'ex patron della Salernitana «in Italia le cose non sono molto diverse per alcuni pregiudizi da medioevo» perché «vietare a una donna una libera candidatura a una libera elezione è come tornare in Afghanistan». E invita Sarno «a candidare questa giovane e coraggiosa salernitana».