Comuni «rinnovabili», il primato dei salernitani

Legambiente menziona Campagna che può soddisfare completamente i fabbisogni energetici elettrici delle famiglie residenti, e poi Eboli, Cicerale, Giffoni Valle Piana, Oliveto Citra e Omignano

Le pale eoliche
Le pale eoliche
di Nico Casale
Giovedì 17 Novembre 2022, 09:47
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È concentrata nella provincia di Salerno la maggior parte dei comuni campani «100% rinnovabili elettrici», cioè quelli in cui la produzione delle fonti rinnovabili installate riesce a superare i fabbisogni elettrici dei cittadini residenti. In Campania sono complessivamente 101 i comuni «100% rinnovabili elettrici» e il 28,7% di questi si trova nel Salernitano. È quanto emerge dal rapporto Comuni Rinnovabili Campania di Legambiente che racconta lo sviluppo dal basso delle diverse fonti rinnovabili in regione e quanto di buono si muove nei territori.
In tutti i 101 comuni è presente il fotovoltaico, che si conferma la tecnologia a maggiore diffusione territoriale proprio per la semplicità legata alla sua installazione. La provincia di Salerno è seguita da quelle di Avellino con il 24,8%, di Caserta con il 23,8%, di Benevento con il 19,8% e di Napoli con il 3%. Tra i primi dieci comuni salernitani che Legambiente menziona, ci sono Campagna che con il suo mix di quattro diverse tecnologie (mini-idroelettrico, eolico, solare fotovoltaico e biogas) può soddisfare completamente i fabbisogni energetici elettrici delle famiglie residenti, Eboli, il cui mix comprende solare fotovoltaico, mini-idroelettrico, biogas e biomasse solide, Cicerale, Giffoni Valle Piana, Oliveto Citra e Omignano.

Dal rapporto di Legambiente viene fuori una Campania che, da un lato, fa registrare grande fermento con Amministrazioni pubbliche, imprese e territori che si muovono in tante direzioni diverse per realizzare impianti da fonti rinnovabili, mentre dall'altro conferma numeri ancora bassi rispetto alla capacità potenziale di realizzazione, agli obiettivi climatici al 2030 e alle mancate opportunità di innovazione e di welfare strutturale per imprese e famiglie. Intanto, con 41mila076 impianti da fonti rinnovabili, presenti in tutti i comuni nel 2021, la Campania si conferma tra le prime dieci regioni italiane con la maggiore potenza installata che si attesta a 3mila 277,2 MW, con un valore medio di 58,3 kW ogni 100 abitanti. L'eolico, con 1770,7 MW, è la tecnologia con maggiore potenza installata sul territorio che rappresenta il 54% del totale. Seguono il fotovoltaico elettrico con 923,9 MW pari al 28,2% del totale installato, l'idroelettrico con 343,7 MW pari al 10,5% e, infine, le bioenergie con 239 MW pari al 7,3% del totale. Rispetto al 2020, l'associazione ambientalista osserva un lieve aumento della potenza, che si attesta al 2,26%, incremento migliore rispetto a quello 2020-2019 (+1,69%), ma comunque definito «troppo basso rispetto agli obiettivi che dobbiamo perseguire». Tra le varie tecnologie, il solare fotovoltaico è il comparto che mostra, in termini di potenza installata, l'incremento maggiore, passando dagli 877,5 MW del 2020 ai 923,9 MW del 2021, con una crescita del 5,29%.

Per Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania, «questo è il momento per attuare la rivoluzione energetica di cui tutti parlano.

Ci sono tutte le condizioni: le rinnovabili sono ormai mature, le imprese ci sono. E gli esempi delle comunità energetiche rinnovabili dimostrano sempre di più il potenziale di questi importanti strumenti in termini di contrasto della povertà energetica, di senso di comunità, spopolamento, pace, lotta contro l'emergenza climatica». «Per tutelare davvero gli interessi nazionali e combattere la crisi climatica ribadiamo la nostra ferma opposizione alle trivellazioni nel golfo di Napoli e di Salerno», sottolinea Imparato sostenendo che «il Governo deve puntare sulle risorse come sole, vento, calore della terra, acqua. Le esperienze positive e le buone pratiche che abbiamo raccolto nel dossier sono la dimostrazione che le rinnovabili possono trasformare la Campania in un hub energetico del Sud Italia».

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