No vax indagato a Nocera Inferiore:
«Sciogliamo Draghi nell'acido»

No vax indagato a Nocera Inferiore: «Sciogliamo Draghi nell'acido»
di Nicola Sorrentino
Mercoledì 15 Dicembre 2021, 06:45 - Ultimo agg. 12:32
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Insulti al presidente del Consiglio Mario Draghi, con l’invito - rivolto a centinaia di altri utenti - a fargli del male e nel modo più violento possibile. «Farlo a pezzi e scioglierlo nell’acido» ad esempio, come lui stesso suggeriva. Un uomo di 51 anni di Sarno è indagato dalla Procura di Nocera Inferiore per accuse quali istigazioni a delinquere e oltraggio a corpo politico, amministrativo o giudiziario. In un periodo che va dall’inizio del mese di ottobre alla fine di novembre scorso, l’indagato avrebbe fatto parte di una chat raggiungibile da chiunque sul social “Telegram”, chiamata «No Green-pass Adesso Basta», istigando una molteplicità di persone a commettere violenza sull’attuale presidente del Consiglio. Il suo appartamento è stato perquisito giorni fa dalle forze dell’ordine, che hanno sequestrato un telefono cellulare, utilizzato - secondo il prospetto accusatorio - per accedere alla chat e scrivere quel genere di messaggi. 

Alla fine di novembre, era stata la Polizia di Stato - su delega della Procura di Milano - a scavare all’interno di quella chat, che esisterebbe anche con altri nomi leggermente differenti, individuando l’amministratore del gruppo, un ragazzo di 19 anni, anch’egli denunciato per istigazione a delinquere, perché si sarebbe posto come fondamentale punto di riferimento per i No-vax, ideando e lanciando per la prima volta il corteo da piazza Fontana che si tenne a novembre, per protestare contro l’obbligo del green pass legato alla vaccinazione contro il Covid-19.

La chat di cui avrebbe fatto parte l’uomo residente a Sarno contava circa 1020 iscritti ed era accessibile da chiunque fosse in possesso dell’applicazione social “Telegram”, un servizio di messaggistica istantanea. Per il primo capo d’accusa, l’uomo risponde di aver istigato diversi utenti a compiere atti di terrorismo con armi e con ordigni esplosivi nei confronti del Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi. Tra le frasi incriminate: «bello Draghi, lo dovete fare come uno scolapasta pieno di buchi», «è meglio Draghi il primo, farlo a pezzi e scioglierlo nell’acido» e «dovete andare da Draghi, incendiate lui, uccidete tutta la famiglia e date fuoco a tutto lo Stato, quei pezzi di m. bastardi». Anche per il 51enne c’è l’aggravante di aver commesso il fatto attraverso strumenti informatici o telematici. A seguire la seconda accusa, perché con quelle espressioni «oltraggiose» avrebbe offeso l’onore e il prestigio degli Organi Costituzionali, in questo caso il Presidente del Consiglio. La competenza territoriale è del distretto di Nocera Inferiore, ma la chat, come dimostrato anche da precedenti indagini, era già attenzionata dagli inquirenti presso altre Procure in Italia. 

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Un’operazione simile infatti, condotta dalla Procura di Torino, aveva portato sempre a novembre all’esecuzione di 17 decreti di perquisizione, eseguiti nei confronti di attivisti “No Vax” e “No Pass”. Tra questi c’era anche una donna di 60 anni, residente a Pontecagnano, denunciata a piede libero per aver lanciato attraverso il canale telegram “Basta dittatura” minacce e insulti al premier Mario Draghi. L’indagine era stata seguita dalla Polizia Postale di Salerno, coadiuvata dagli uomini della Digos. La donna dovette consegnare computer e cellulare, finiti entrambi sotto sequestro. Il 51enne di Sarno, invece, ha venti giorni di tempo dall’avviso di conclusione indagine, notificatogli la scorsa settimana, per presentare memorie difensive o chiedere di essere interrogato dal sostituto procuratore di Nocera Inferiore, titolare del fascicolo. A seguire, sarà l’organo inquirente a valutare la sua posizione, eventuali nuovi elementi, per poi decidere se chiedere o meno per l’indagato il rinvio a giudizio. Qualora sussistano elementi indiziari tali da celebrare un processo. Circostanza che sarà valutata, in ultimo, dal gip, a meno di richieste di riti alternativi.  

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