«Connubio tra camorra e politica»,
il pentito in aula non collabora più

«Connubio tra camorra e politica», il pentito in aula non collabora più
di Nicola Sorrentino
Sabato 1 Dicembre 2018, 13:29
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PAGANI - Ha deciso di non parlare, durante il processo "Criniera" incentrato sul sistema camorra a Pagani, l’ex collaboratore di giustizia Gerardo Baselice. L'udienza avrebbe dovuto prevedere il contro esame dell'altro collaboratore di giustizia, Domenico Califano, e l'esame di Baselice, ma quest'ultimo ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Già da tempo lo stesso risulta essere uscito dal programma di protezione, ma un anno fa, aveva deposto al processo Taurania Revenge dopo un periodo di irreperibilità, su fatti e circostanze simili all'impianto accusatorio di "Criniera". Sempre collegato in video, Baselice aveva parlato del clan Fezza - D'Auria Petrosino, affrontando temi quali il possesso di armi e la gestione della droga. Tra gli imputati del processo, con indagine condotta dal sostituto procuratore della Dda, Vincenzo Montemurro, ci sono i fratelli Antonio e Michele Petrosino D’Auria, Vincenzo e Daniele Confessore, Tommaso Fezza, oltre all'ex consigliere comunale Massimo D’Onofrio e all'ex sindaco e consigliere regionale, Alberico Gambino. L'ex primo cittadino risponde di un solo caso di tentata estorsione.  

"Costola" del processo "Linea d'ombra", il processo Criniera contesta al presunto clan Fezza-Petrosino l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso. A seguire accuse quali estorsioni, specie nella gestione del commercio nel settore del trasporto ortofrutticolo, con infiltrazioni nella pubblica amministrazione attraverso l’ottenimento di benefici, quali appalti e gestione di servizi, in particolar modo nel ciclo dei rifiuti, attraverso l’allora società partecipata “Multiservice” e dei parcheggi sul territorio comunale. Gli arresti scattarono alla fine del 2014. Il processo "Linea d'ombra" si chiuse con una sfilza di assoluzioni, con le accuse di camorra cadute in tutti e tre i gradi di giudizio, ad eccezione di un solo capo d'imputazione isolato. Il processo attuale proseguirà invece il prossimo 7 dicembre, con la sentenza prevista tra la fine di quest'anno e l'inizio del 2019.
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