Coronavirus in Cilento, quattro focolai
da Pisciotta ad Agropoli: è allarme turisti

Coronavirus in Cilento, quattro focolai da Pisciotta ad Agropoli: è allarme turisti
di Petronilla Carillo
Martedì 28 Luglio 2020, 09:00 - Ultimo agg. 15:55
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Trantadue contagi solo nel Cilento negli ultimi giorni. Anzi, 33 se si considera anche un turista tornato infettato a Portici dal golfo del Policastro e ricoverato al Cardarelli di Napoli. E 133 tamponi eseguiti nella giornata di ieri soltanto a Pisciotta che diventa focolaio, anzi «subfocolaio» - come dice il sindaco Ettore Liguori - della nuova ondata di Covid-19. E la paura sale, tra i residenti della provincia a sud di Salerno e tra i turisti, alcuni dei quali lo scorso fine settimana hanno deciso di rinunciare alla vacanza e di rientrare a casa in anticipo, mentre altri hanno telefonato presso le strutture alberghiere e disdetto la prenotazione. Chiudono le discoteche a Pisciotta, obbligo di mascherina all'aperto non soltanto nel centro del contagio ma anche ad Agropoli, Centola e Palinuro. Ad Agropoli l'ordinanza di chiusura dei locali è durata solo 48 ore (in pratica il weekend) e ieri sera è arrivata la notizia di un quinto contagiato. Nei centri turistici cilentani si prolifera lo spetto della zona rossa ma il sindaco di Pisciotta Liguori, tiene i toni bassi: «Dobbiamo parlare con i numeri e i numeri sicuri ce li daranno soltanto i risultati dei tamponi nelle prossime ore». Intanto tutti i casi sembrano essere legati da un comune denominatore: nessun contagio in loco, il virus arriva da fuori.

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I cittadini di Pisciotta al momento contagiati sono soltanto tre, altri 14 sono salernitani e napoletani. Ad accendere la miccia, una cena a casa di un medico salernitano, originario del quartiere Carmine dove nei giorni scorsi c'è stato un minifocolaio a causa di una ventina di contagiati e dove sono stati individuati anche due distinti cluster. Ad essere infetto sarebbe stato un ospite (anche questo salernitano) del medico. La zona finita nei controlli dell'Asl e del Comune è quella di Stazione Vecchia: tutto sarebbe nato da li e si sarebbe poi propagato alla Marina di Pisciotta dove il cognato del medico ha un'attività: gestisce un noleggio di gommoni. Al porto è stato circa una settimana libero di essere a contatto con altri, turisti e cittadini del posto. Di qui l'azione a ritroso per individuare tutte le persone che hanno avuto rapporti con loro e la decisione di eseguire tamponi a tappeto anche nei confronti dei gestori di bar, negozi e attività turistiche tra le località Vecchia Stazione e Marina. Sarebbe arrivato direttamente dalla Moldavia il contagio per i tre cittadini di Casal Velino: lo avrebbe portato una badante straniera che avrebbe poi infettato la vecchietta che assiste e il figlio della donna. Salgono a cinque, invece i malati di Coronavirus ad Agropoli: tutti amici del 21enne rientrato da una vacanza con la fidanzata a Capri dove, secondo la ricostruzione fatta dai sanitari, avrebbe contratto il virus. Potrebbe essere un tampone falsato, invece, quello dell'anziano di Stio Cilento, paesino dell'entroterra cilentano, che non ha avuto contatti con alcuno: si è deciso di rifare il test. Sei, infine quelli registrati a Capaccio-Paestum, tutti partiti da un autista di 58 anni che lo avrebbe contratto a Napoli durante una visita.
 


I sindaci cilentani sono arrabbiati, quello di Pisciotta ancora di più. Assieme ai funzionari Asl, Liguori si è da subito attivato per chiudere il cerchio ed evitare l'allargamento dei contatti. Ore di duro lavoro per circoscrivere tutto. Ma il primo cittadino rimarca che «questo territorio è sempre stato Covid free». Non vuole neanche pensare ad una possibile zona rossa, preferisce parlare con i numeri ricordando come «ci vuole molta attenzione anche da parte di chi viene da fuori. Tutti i turisti sono ben accetti, anzi vogliamo che continuino a venire: nonostante i problemi di questa primavera eravamo partiti bene, e non possiamo permetterci un ulteriori colpo alla nostra economia». Il sindaco di Agropoli, Adamo Coppola, invece, annuncia la riapertura dei negozi e della piazza principale in sicurezza proprio per «accogliere bene i nostri turisti». Per l'imprenditore Nanni Marsicano, invece, «si sarebbe dovuto intervenire meglio su Salerno città: era lì il focolaio che è stato portato a Pisciotta.
Io sono stati il primo ad aprire la discoteca e il primo a chiuderla domenica mattina ma questa è già una stagione a basso rendimento, in questo modo si distrugge la nostra economica». Le chiusure a Pisciotta varranno fino al 31 luglio. 

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