Al mare con il virus e le mascherine,
Sos dalla costa d'Amalfi: «Rischio crac»

Al mare con il virus e le mascherine, Sos dalla costa d'Amalfi: «Rischio crac»
Mercoledì 15 Aprile 2020, 17:12
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A Positano stanno aspettando la cosiddetta fase 2. Il sindaco Michele De Lucia assicura: «A noi bastano 15 giorni per riaprire tutto». Ma avverte: «Sia chiaro, se il turismo non ripartirà e se lo Stato non ci aiuta, Positano rischia la bancarotta, altre strade non ci sono». Preoccupato anche il primo cittadino di Amalfi, Daniele Milano: «Ad oggi c'è una forte incertezza, non conosciamo le regole di ingaggio e quindi non resta da capire come sarà organizzata questa fase 2. Di sicuro siamo preoccupati e di sicuro dobbiamo essere aiutati». I conti si fanno presto, spiega De Lucia. «Positano è un comune che vive solo ed esclusivamente di turismo, qui il 100% dei cittadini vive di turismo - dice all'Ansa - se il turismo non riparte, il 60% del bilancio va in fumo. Non solo, non riusciremo neanche a puntare sulla riscossione dei tributi perché se tutti lavorano nel turismo e il turismo non riparte come pagano?». Da qui l'appello: «Noi rientriamo tra quei Comuni virtuosi che dallo Stato prendono zero trasferimenti e che contribuiscono al fondo di solidarietà. Ecco, questo valeva per il 2019 ma per il 2020 non può andare avanti così perché noi siamo fermi». Il primo cittadino di Amalfi aggiunge: «È ovvio che noi comuni ad esclusiva vocazione turistica dobbiamo essere aiutati altrimenti il bilancio non quadrerà. Se vengono a mancare i soldi delle tasse di soggiorno, dei parcheggi, per fare qualche esempio, come facciamo?».

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Il turismo di Positano per «l'80% è fatto da viaggiatori internazionali, se non si riprendono i voli sarà un ulteriore problema», spiega De Lucia. E guai a parlare con lui di pannelli in plexiglass sulle spiagge. «Mai e poi mai, non scherziamo - dice - ovvio che dovremo assicurare un distanziamento ma anche in questo caso c'è un problema. A Positano tutto è 'strettò, i vicoli, le spiagge piccole, i ristoranti piccoli». «Noi siamo pronti a fare la nostra parte - sottolinea - abbiamo fatto il punto con gli albergatori e siamo pronti in 15 giorni ma il governo deve dare le risposte. Ad oggi nessuno ci ascolta e se si continua così, qui chiudiamo». «Aspettiamo di vedere come questa fase 2 impatterà - conclude il sindaco di Amalfi - prima di allora a noi come agli albergatori risulta difficile organizzarci. Certo, quello che sembra comunque chiaro è che avremo bisogno dal Governo di provvedimenti ad hoc altrimenti si rischia grosso».
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