Michele, vittima Covid a Sarno:
la lettera commovente degli amici

Michele Annunziata
Michele Annunziata
di Rossella Liguori
Martedì 28 Aprile 2020, 15:58 - Ultimo agg. 18:48
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«Abbiamo avuto la fortuna di conoscerti e viverti, racconteremo di te ai nostri figli". E' la lettera commovente degli amici di Michele Annunziata, 39 anni, di Sarno, morto lo scorso 29 marzo a causa del Coronavirus. Prima vittima tra lo sconforto, il dolore  e la paura, risultato positivo, aveva lottato in un letto di ospedale; una battaglia dura contro un virus che sta facendo strage in tutto il mondo. Non ce l’ha fatta Michele, ragazzo perbene e benvoluto da tutti. Sofferenza e dolore per i familiari, gli amici e l’intera comunità sarnese che ha subito espresso vicinanza.
Ad un mese dalla scomparsa, gli amici di sempre lo ricordano in una lettera che ne ricalca i tratti semplici, onesti, riservati di ragazzo generoso.

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«Michele Annunziata, un ragazzo semplicemente speciale! - scrivono - Ci sono persone che non si dimenticheranno mai, perché hanno segnato profondamente la vita di chi hanno incontrato. Ecco Michele questo è quello che hai fatto con noi, hai sempre avuto un pensiero, un sorriso, un abbraccio per le persone a te vicine, il tuo essere uomo già da piccolo, saggio, leale, disponibile, affettuoso. Ci ha fatto comprendere il vero senso di amicizia, la vera essenza della parola "amico". Siamo cresciuti negli anni con la consapevolezza che in tutti i nostri momenti tu ci saresti sempre stato. Non dimenticheremo mai le notti da ragazzi passate in macchina a sentire musica. Le serate, gli scherzi, le cene e soprattutto i nostri tanti momenti in cui parlavamo del futuro, delle scelte da fare, dei problemi, delle nostre paure, ma tu sempre come un fratello maggiore, dopo averci ascoltato, ci tranquillizzavi con poche parole e con quel tuo sorriso come a dire “Tranquillo ce la farai io ci sarò sempre per te”. Ragazzo generoso come pochi, dal grande cuore e di grande intelligenza, grande manualità sapevi aggiustare tutto, sapevi dialogare su tutto, ma soprattutto sapevi ascoltare il cuore di tutti, avevi sempre la parola giusta. Chi se la dimentica la tua razionalità che in ogni scelta e momento della nostra vita ha inciso prepotentemente. Sei stato per tutti un punto di riferimento.
Ricordiamo la tua onestà, ricordiamo quando trovasti un portafogli pieno di soldi, così come era, lo portasti fino a casa del proprietario, lui incredulo disse: “Ti ringrazio sei una persone perbene”. Era meravigliato, ma noi no, sapevamo che eri tu. Per te contavano sole le cose importanti della vita, ricordiamo ancora le tue parole “nella vita non serve apparire e fingere di essere chi non si è”. Ecco oggi tante persone che non ti conoscevano ci dicono: “Si vedeva che era un bravo ragazzo”. Il tuo essere speciale si intuiva solo a guardarti. Sei sempre stato molto riservato, era impensabile per te stare sulla bocca delle persone e invece, sei stato la prima vittima di un paese impaurito, preoccupato da quanto sta accadendo. Forse non ci avresti mai autorizzato a scrivere queste parole, ma credici è inimmaginabile per noi non renderti omaggio, come fare a non raccontare a tutti la fortuna che abbiamo avuto nel conoscerti e nel poterti vivere per tanti anni. Per noi la tristezza, di non aver potuto ripagare le attenzioni che per una vita intera ci hai dato, non passerà mai. Stringerti la mano e dirti siamo qua, forza, rimani con noi sarebbe stato importante, ma tu lo hai sempre saputo che il nostro cuore e il nostro pensiero era lì con te.
Grazie di tutto MiKi, grazie per il ricordo che hai lasciato ai nostri figli, rimarrai per sempre il nostro angelo custode. Non ti dimenticheremo mai. Un giorno ci riabbracceremo e sarà per sempre. I tuoi amici di sempre».
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