La corsa al green pass tra proteste,
dubbi e caos: «Stagione a rischio crac»

La corsa al green pass tra proteste, dubbi e caos: «Stagione a rischio crac»
di Barbara Cangiano
Mercoledì 28 Luglio 2021, 08:46 - Ultimo agg. 17:47
4 Minuti di Lettura

Un'estate (e non solo) dagli esiti incerti. Perché al timore di nuove restrizioni o chiusure, si sono aggiunti i dubbi o il dichiarato j'accuse nei confronti del green pass. Il sei agosto, quando la certificazione sarà obbligatoria per frequentare palestre, cinema, bar e ristoranti al chiuso, è praticamente alle porte. E sono in tanti a viverlo come un'imposizione: stasera alle 20 scenderanno in piazza Portanova per dire no a un provvedimento «che ci penalizzerà ulteriormente, come se non bastassero tutti i problemi che abbiamo dovuto affrontare finora - spiega Donato Giudice del pub Elite - L'Aisp, associazione imprese Salerno e provincia, ci sarà. Il settore della ristorazione è stato tra quelli più martoriati. Ed è assurdo dover continuare a pagare lo scotto di una gestione improvvisata della pandemia».

Emilio Manzi della pizzeria Il Duca è tranchant: «Siamo di fronte a un vero e proprio abuso da parte dello Stato, che se ne lava le mani senza prendersi alcuna responsabilità.

Pretendono che noi ristoratori ci trasformiamo in controllori e ci minacciano di multe salatissime e chiusure nel caso in cui dovessimo ospitare clienti che sono privi della certificazione. Considerato che sono veramente numerose le persone che nutrono dubbi sui vaccini, è evidente che saremo destinati a perdere clienti, in un momento storico in cui invece avrebbero dovuto agevolarci». Per Giovanna Salvino dell'osteria Dedicato a mio padre, il green pass «è la testimonianza che viviamo in una dittatura. Siamo ostaggio di una politica che non ci tutela e che preferisce fare solo passerelle. Con tutta questa violenza psicologica le persone scappano dai locali e noi saremo costretti a fallire».

Video

In piazza stasera ci saranno anche partite Iva e titolari di palestre, che alla stregua dei locali vivono con l'incubo di vedersi dimezzate le iscrizioni. Giovanni Novella, di Novella fitness, è scettico: «Sarà un'altra mazzata che sta già facendo montare l'ansia tra migliaia di addetti ai lavori, messi in ginocchio dalla crisi. Però, pur trovando questa norma poco opportuna, mi auguro che almeno possa servire a far tornare le persone nelle nostre strutture in sicurezza e, sopra ogni cosa, a scongiurare chiusure. Perché nessuno potrebbe più permettersi di sopravvivere se fosse costretto ad abbassare nuovamente le saracinesche in autunno». Il sì al green pass arriva dal comparto turistico, «perché è l'unica strada per consentire la prosecuzione delle attività», chiarisce Agostino Ingenito dell'Abbac (associazione bed and breakfast e affittacamere della Campania), che punta il dito contro i buchi ancora presente nei disciplinari: «Un possibile contagio Covid tra ospiti non residenti? Ci si deve appellare solo allo stracarico e vessato 118. Non è possibile avere dalla Regione un elenco dei dipartimenti di prevenzione per territori di competenza, né un'assistenza telefonica chiara e precisa. E il numero verde non risponde. E intanto c'è chi ci telefona per disdire la prenotazione se accettiamo un no vax. Ma abbiamo le mani legate, perché non siamo tenuti ed obbligati a richiedere il green pass. Speriamo solo che la stagione possa proseguire, senza ulteriori destabilizzazioni, ne va dell'economia di migliaia di famiglie che non hanno altri redditi». 

L'Abbac, nel ribadire la necessità di maggiori rassicurazioni, aveva infatti chiesto di avere un elenco dei centri Usca e dipartimenti prevenzione. «A distanza di settimane, nessuna delle autorità competenti è stata in grado di fornirci un elenco e non è possibile averlo dalla direzione sanitaria regionale, nè dagli altri enti competenti - denuncia Ingenito - La Soresa, unica a rispondere, rinvia alle faq della piattaforma sulle vaccinazioni e a una ricerca manuale per le Asl. Appare indispensabile che gli operatori turistici del territorio sappiano bene cosa fare. In questi mesi abbiamo lavorato nel fornire assistenza ai gestori, costretti difatti alla mancanza di ospiti per le tante chiusure. Neppure il green pass, non obbligatorio al momento nelle nostre strutture, sembra aiutarci. E c'è chi telefona per sapere se accettiamo solo vaccinati perché non intenderebbero stare con ospiti no vax. Le prenotazioni stanno andando bene, ma vogliamo poter contare su un'assistenza non approssimata ed offrendo alcune piccole certezze, concludendo come possibile una stagione dagli esiti incerti». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA