«Costretto a timbrare dai superiori»,
Infermiere a processo per calunnia

«Costretto a timbrare dai superiori», Infermiere a processo per calunnia
di Viviana De Vita
Sabato 15 Settembre 2018, 06:45 - Ultimo agg. 07:13
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Aveva dichiarato alla guardia di Finanza e alla commissione del Ruggi, di essere stato minacciato e costretto dall’allora caposala Carmela Di Paolo e dal sindacalista Carmine De Chiaro, a timbrare i loro badge: in caso contrario, non avrebbe avuto il riconoscimento degli straordinari. Dichiarazioni gravissime, ribadite anche nel corso della trasmissione televisiva di Raiuno “l’Arena”, che sono costate il rinvio a giudizio del dipendente ospedaliero Enrico Severino trascinato davanti al giudice proprio dall’ex caposala e dal sindacalista rappresentati dall’avvocato Gino Bove. Tutti già rinviati a giudizio nell’inchiesta sull’assenteismo – Di Paolo e De Chiaro sono stati anche licenziati al termine di un procedimento disciplinare in cui gli sono state contestate assenze reiterate – sono tutti protagonisti di una delle tante costole investigative scaturite dalla mega inchiesta giudiziaria condotta dal sostituto procuratore Francesco Rotondo che, come una bufera, nel settembre 2015 travolse l’ospedale cittadino portando a galla un sistema truffaldino nell’utilizzo dei badge.
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