Covid a Salerno, riapre il Da Procida
e chiude la Rianimazione a Cava de' Tirreni

Covid a Salerno, riapre il Da Procida e chiude la Rianimazione a Cava de' Tirreni
di Valentino Di Domenico
Lunedì 3 Gennaio 2022, 06:15 - Ultimo agg. 4 Gennaio, 08:13
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Con la riapertura del Covid Hospital al Da Procida di Salerno da oggi all’ospedale Santa Maria dell’Olmo di Cava de’ Tirreni è sospesa, a tempo indeterminato, l’attiva della Rianimazione. In realtà già da alcuni giorni sono stati sospesi i ricoveri e tutte le attività chirurgiche in quanto è possibile garantire soltanto la guardia anestesiologica h24 per le urgenze. La decisione assunta della direzione del San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di attingere nuovamente personale dal plesso metelliano ha innescato un vespaio di polemiche.

Se da un lato il sindaco Vincenzo Servalli e l’assessore alle politiche per la salute, Armando Lamberti, hanno rappresentato al Direttore Generale D’Amato la loro ferma contrarietà a tale decisione che, seppur in maniera transitoria, «penalizza ancora una volta il plesso ospedaliero metelliano ed evidenzia un’inadeguata programmazione nel reclutamento del personale necessario per affrontare e superare le criticità dell’intera azienda ospedaliera», dall’altra la minoranza ha puntato l’indice contro l’amministrazione comunale, rea di non aver fatto abbastanza per scongiurare tale situazione. «Questa decisione, se pur temporanea e dettata dall’emergenza Covid, non giustifica la scelta di spostare medici ed interrompere le attività sanitarie sempre e solo dal Santa Maria dell’Olmo - dichiarano i consiglieri comunali di Siamo Cavesi – È l’ennesimo colpo ai servizi sanitari della nostra città che non viene scongiurato». Ancora più duro l’intervento del gruppo consiliare La Fratellanza. «Ancora una volta l’amministrazione si dimostra incapace di frenare le scelte inadeguate del Ruggi e di tutelare i cittadini cavesi. Questa scelta rischia di creare le condizioni per la chiusura definitiva del Presidio ospedaliero cavese, una struttura al servizio anche della Costa d’Amalfi che invece andrebbe potenziata». Bollano come «inaccettabile» la decisione del direttore generale del Ruggi di spostare il personale medico e paramedico invece i rappresentanti cavesi di Potere al Popolo. «Privare nuovamente l’ospedale di Cava dei quattro posti di Rianimazione dimostra l’incapacità e la mancanza di volontà dei dirigenti aziendali di provvedere a una più efficiente riorganizzazione delle risorse interne all’Azienda. Ciò, inoltre, vuol dire condannare all’inoperatività assoluta le tre sale operatorie del nosocomio cittadino – afferma Davide Trezza - e arrecare ulteriori difficoltà a reparti come la Chirurgia e l’Ortopedia che proprio all’attività operatoria sono inevitabilmente legati».

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Nei giorni scorsi i sindacati hanno evidenziato come sia possibile riorganizzare il servizio consentendo l’apertura della Rianimazione al Da Procida senza rimuovere i nove anestesisti dal Santa Maria Incoronata dell’Olmo e mantenendo aperto il reparto di Cava, ma dall’azienda non è arrivata alcuna risposta. Nei prossimi giorni, come già hanno fatto sapere dai Comitati Uniti Cava – Costa d’Amalfi, non è esclusa una mobilitazione popolare.

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