Laurino, l’ultima zona rossa campana:
focolaio in chiesa, bufera sul parroco

Laurino, l’ultima zona rossa campana: focolaio in chiesa, bufera sul parroco
di Carmela Santi
Venerdì 11 Giugno 2021, 23:30 - Ultimo agg. 13 Giugno, 08:37
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Mentre nel resto della Campania ci si prepara a passare in zona bianca, in un piccolo comune dell’entroterra cilentano scatta la zona rossa. Succede a Laurino, dove su una popolazione di 1300 abitanti si registrano oltre 26 positivi da Covid-19. La comunità a sud di Salerno vive quindi un’emergenza da Coronavirus, mentre nel resto della Regione c’è un costante calo di decessi e nuovi ricoveri. Un’emergenza che ha indotto il sindaco Romano Gregorio a firmare ieri mattina la seconda ordinanza in una settimana, con cui impone il coprifuoco dalle 23 alle 5, ha chiuso al pubblico alcune strade, piazze e giardini dove si possono creare assembramenti e ha fissato la chiusura delle attività commerciali come parrucchieri, centri estetici e barbieri. E in Italia sono solo tre i comuni «rossi»: con Laurino, Gratteri in Sicilia, e Aritzo in Sardegna.

Il cluster campano registra anche una vittima, una donna di 93 anni ricoverata all’ospedale di Agropoli, e c’è preoccupazione per altre cinque persone ricoverate in ospedale, tra cui due suore.

Il focolaio che tiene in apprensione l’intera comunità è con molta probabilità partito dalla parrocchia del paesino cilentano. Tra i primi positivi ci sono infatti il parroco don Loreto Ferrarese, i suoi più stretti collaboratori e alcuni componenti del coro, e da qui si sarebbe propagato poi nelle scuole dell’infanzia e primaria. A far diffondere il virus sarebbero stati anche i festeggiamenti per Sant’Elena, patrona di Laurino. 

Sotto accusa è il comportamento del parroco che avrebbe più volte negato l’esistenza del virus e si sarebbe detto contrario al vaccino. Ci sarebbero numerose foto e video che lo ritraggono senza protezione in occasioni pubbliche e mentre celebrava la messa. «Don Loreto ha definito la mascherina una museruola e ha definito il Covid una semplice influenza» ha dichiarato una parrocchiana. «Non posso entrare nel merito delle chiacchiere, ma ci sono persone che hanno assunto un atteggiamento di leggerezza nei confronti di questa emergenza sanitaria» ammette il sindaco Gregorio. «Mi auguro che cessino le polemiche: il paese deve restare unito in questo momento».

La chiesa dopo essere stata sanificata, è attualmente chiusa al pubblico e don Loreto aspetta di negativizzarsi per poter tornare a celebrare la messa. Il parroco si dice dispiaciuto per le accuse definendole «solo cattiverie» e difendendosi: «C’è stata leggerezza da parte di qualcuno, sicuramente non possono accusare me. Sappiamo tutti che il virus a Laurino è arrivato da altri casi presenti in un comune vicino. Hanno voluto trovare il morto su cui scaricare le responsabilità». Riguardo la mascherina definita «una museruola», don Loreto spiega che «hanno voluto strumentalizzare una mia battuta detta al termine di una celebrazione religiosa. Mi rivolgevo a un fedele perché non capivo bene le sue parole. Io sono sereno, sto ricevendo tante testimonianze di affetto e di solidarietà». E lancia un messaggio alla sua comunità: «È un momento difficile ma affrontiamolo con serenità, è solo un passaggio, piano piano torneremo alla vita normale, la malattia può portarci a essere aggressivi ma dobbiamo affrontarla per ritrovare la gioia». Tuttavia non è la prima volta che il parroco si ritrova sotto ai riflettori. Nell’ottobre 2019, fu contestato dai fedeli di una comunità vicina perché non volevano che fosse il loro nuovo sacerdote.

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Il Comune di Laurino resta quindi Zona Rossa sebbene il sindaco abbia leggermente rivisto le restrizioni rispetto ai giorni scorsi. Sono consentire le attività commerciali al dettaglio con chiusura alle 20.30, con obbligo di adottare tutte le misure di contenimento del virus. Sospesi i mercati, restano aperte l’edicola, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie. Chiusi parrucchieri, barbieri e centri estetici. Stop all’attività motoria e sportiva, chiuse quindi anche le palestre. Divieto di consumo nei bar, sia al banco sia ai tavoli all’esterno che vanno rimossi, dove è consentito esclusivamente l’asporto fino alle 18. Per i ristoranti, pizzerie e rosticcerie è consentita invece la somministrazione al tavolo di alimenti e bevande esclusivamente all’esterno con asporto possibile fino alle 23. È infine consentito lo svolgimento degli esami finali nelle scuole. 

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