Covid, così è saltata l'assistenza a Salerno: «Ora dobbiamo riorganizzarci»

Polemiche dopo il caso dell'85enne rimasta in ambulanza

Covid, così è saltata l'assistenza a Salerno: «Ora dobbiamo riorganizzarci»
Covid, così è saltata l'assistenza a Salerno: «Ora dobbiamo riorganizzarci»
di Daniela Faiella
Domenica 18 Dicembre 2022, 09:41 - Ultimo agg. 19 Dicembre, 17:50
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Continua a far discutere il caso della donna di 85 anni, cardiopatica e positiva al Covid, che ha avuto accesso al pronto soccorso dell'ospedale di Mercato San Severino dopo oltre 40 ore di attesa a bordo di un'ambulanza del 118. C'è un problema generale di disorganizzazione della rete ospedaliera rispetto alla gestione dei pazienti Covid, che si riflette anche a livello provinciale. Il drastico calo dei contagi degli ultimi mesi aveva, infatti, indotto anche la direzione generale dell'Asl Salerno a ridurre in maniera significativa il numero dei posti letto negli unici due presidi Covid attivi, Agropoli e Scafati, che attualmente, insieme, contano solo 41 posti letto. Tutti occupati.

«Siamo pieni - conferma il direttore del dipartimento Area critica Ferdinando Chiumiento, referente Asl per l'emergenza Covid insieme al dottor Aristide Tortora - È giusto però precisare che la situazione è diversa rispetto ai mesi scorsi e anche la tipologia del paziente Covid è cambiata. Nella maggior parte dei casi si tratta di pazienti che arrivano in ospedale per altri problemi e, facendo il tampone, scoprono di essere positivi. Bisogna, quindi, dar seguito alle indicazioni della Regione facendo in modo che ogni ospedale attivi posti letto di isolamento per trattare pazienti positivi non gravi e che nei presidi Covid di Agropoli e Scafati vada garantita assistenza a quei pazienti che hanno problematiche cliniche determinate dal Covid».

Agropoli ha i suoi 17 posti letto, di cui 6 di Rianimazione, mentre il Mauro Scarlato di Scafati, riconvertito a Polo Covid nella fase più acuta della pandemia e divenuto centro di riferimento a livello regionale per la lotta al virus, conta attualmente solo 24 posti letto, comprensivi dei 4 posti letto di Rianimazione. Se si considera che fino a qualche mese fa i posti letto disponibili nella struttura sanitaria di via Passanti superavano i 60, si può facilmente comprendere quanto sia diminuita in tale centro la capacità assistenziale per i pazienti Covid, in una fase in cui si registra un incremento delle richieste di ricoveri. La direzione generale dell'Asl Salerno parla di una scelta inevitabile dopo l'incendio che divampò ad ottobre nei locali della farmacia del Mauro Scarlato, rendendo inagibile un'intera ala del presidio. «Purtroppo - spiega Chiumiento - abbiamo dovuto rispettare le prescrizioni dei vigili del fuoco che hanno ritenuto inagibile l'intera ala dove è scoppiato l'incendio, trasferendo i posti letto del reparto di pneumologia al primo piano di un'altra ala e accorpandoli temporaneamente al reparto di Malattie infettive». Sono in tutto 16 i posti letto disponibili al momento, tra Malattie Infettive e Subintensiva pneumologica, ai quali si aggiungono i 4 posti letto di Rianimazione e i 4 del Pronto soccorso. Senza considerare che una buona parte del personale, infermieri soprattutto, è stata trasferita negli altri presidi dell'Agro.

Il problema, quindi, c'è ed impone ai vertici aziendali di intervenire per riorganizzare la rete assistenziale Covid, tenendo conto delle mutate esigenze. È vero che in questo periodo il Covid si sovrappone al picco influenzale e che entrambe le infezioni sono gestibili rispetto alle varianti della fase acuta della pandemia, ma bisogna garantire a un paziente Covid che necessita di assistenza ospedaliera di poterla avere senza dover attendere 48 ore in ambulanza. «Ciò che è accaduto alla signora di 85 anni non deve assolutamente ripetersi, anche se sono convinto sia stato un problema di comunicazione a determinare un caso simile, che non si è mai registrato, neppure nel pieno della pandemia», aggiunge Chiumiento, il quale prospetta un piano di intervento aziendale che garantirà anche una rimodulazione dei posti letto Covid a bassa e media intensità di cure, partendo proprio dall'ospedale di Scafati, destinato a restare punto di riferimento per l'assistenza Covid.

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