Amalfi, crollo al campanile del Duomo: polemica Curia-Soprintendenza

Crollo del campanile del Duomo di Amalfi polemica sui lavori mai fatti

Il duomo di Sant'Andrea ad Amalfi
Il duomo di Sant'Andrea ad Amalfi
di Petronilla Carillo
Lunedì 6 Marzo 2023, 11:14 - Ultimo agg. 20:25
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È polemica tra la Curia arcivescovile di Amalfi e la Soprintendenza  di Salerno in merito ai lavora da eseguire alla cupola del Duomo. Dopo la caduta di calcinacci avvenuta nei giorni scorsi, e che avverrebbe con una certa frequenza,  c'è il botta e risposta tra le due istituzioni. Per il Duomo di Sant'Andrea, il ministero della Cultura, nel 2018, aveva destinato 800mila euro. La Curia afferma di aver presentato un progetto che non sarebbe mai stato considerato dalla Soprintendenza. Ora che l'esecuzione dei lavori è diventata necessaria, anche per l'incolumità di cittadini e turisti, l'Ente dii tutela dei beni artistici ci tiene a precisare, in una nota stampa, che il progetto, così come presentato dalla Curiua è stato approvato. Tale piano, si legge nella nota, prevedeva interventi di restauro delle superfici esterne della muratura e degli elementi decorativi.

«I lavori autorizzati dalla Soprintendenza non sono mai stati iniziati dalla proprietà - scrivono dalla Soprintendenza -  I finanziamenti erogati dal Ministero della Cultura, che vedono il Segretariato regionale della Campania quale Stazione Appaltante, sono subentrati successivamente al progetto del 2017.

Tale progettazione è stata finalizzata alla prevenzione del rischio sismico. Il progetto, redatto dai tecnici del Segretariato regionale della Campania, è stato approvato dalla Soprintendenza e sono in corso le procedure di affidamento per l’esecuzione dei lavori previsti.

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Sebbene gli obblighi conservativi incombono sul proprietario del bene (la Curia, appunto) e, a seguito di segnalazioni per la caduta di intonaci, la Soprintendenza ha intimato alla proprietà la messa in sicurezza del bene (anche al fine di evitare danni alla pubblica incolumità) e nel contempo, considerate le condizioni di degrado evidenziate nel monumento che rappresenta un unicum per la cultura storico artistica e paesaggistica dell’area, ha promosso in più occasioni l’opportunità di finanziarne il restauro».

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