L'Accademia della Crusca citata in giudizio per modificare la definizione di «terrone», perché non sia solo dispregiativa. A promuovere l'azione l'ingegnere 59enne di Mercato San Severino, 59 anni, che si chiama Francesco Terrone. E l'Accademia risponde alle accuse: «È assurdo voler far pagare alla Crusca la colpa dell'uso discriminatorio di un termine impiegato nella storia d'Italia quando, anzi, la nostra Accademia ha segnalato questo difetto, lo ha contestato, criticato, condannato, pur facendone, come è ovvio, la storia, perchè la storia non si può cancellare». Reagisce così, interpellato dall'Adnkronos, il professore Claudio Marazzini, presidente dell'Accademia della Crusca, all'atto di citazione in tribunale.
«È del tutto evidente che da parte nostra non c'è mai stato nessun intento discriminatorio e offensivo nel descrivere il significato della parola terrone - spiega Marazzini - Anzi, fin dalle prime righe segnaliamo che questa parola ha assunto storicamente un valore discriminatorio da cui prendiamo le distanze». «La nostra voce lessicale non ha difetti», ribadisce il presidente dell'Accademia della Crusca adesso alle prese con la necessità comunque di chiedere un parere legale. «In prima battuta ci rivolgeremo all'Avvocatura dello Stato essendo la nostra un'istituzione di diritto pubblico».