Salerno, 37mila aspiranti professori:
tutti in coda per insegnare

Salerno, 37mila aspiranti professori: tutti in coda per insegnare
di Gianluca Sollazzo
Martedì 21 Giugno 2022, 06:40 - Ultimo agg. 11:57
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Oltre al giovane neo laureato possiamo trovare farmacisti. Architetti. Ingegneri. E ancora, commercialisti e avvocati. E non manca chi lavora in una azienda privata del settore edile. Una mare magnum che questa estate si è esteso ancora di più rispetto all’epoca pre Covid. Si tratta dell’esercito degli aspiranti prof precari che vedono nella scuola un porto sicuro, forse una speranza di svolta della vita. Sono 37mila gli aspiranti docenti che entro fine maggio si sono iscritti nelle graduatorie per le supplenze. Le liste di chi aspira a una nomina a tempo determinato per il prossimo biennio scolastico 2022-2023 e 2023-2024 sono diventate lunghe, lunghissime. E finiscono per diventare lo specchio della crisi sociale che ha colpito dal 2020 ad oggi diversi tessuti economici del Salernitano. C’entra la pandemia certo, che ha messo a dura prova diverse imprese e settori. Ma c’entra anche un’aspirazione personale al cambiamento che vede nel settore dell’istruzione una possibilità di riscatto. C’è tutto questo nelle liste delle «Gps», meglio note come Graduatorie provinciali scolastiche, innovate dall’ex ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, per dare ai precari più possibilità di nomina sull’intero bacino provinciali. Prima infatti le graduatorie erano solo d’istituto, gestite dai presidi, e mettevano in palio la chiamata ristretta solo 20 scuole scelte dai candidati. Ebbene, questa estate – secondo i dati forniti dall’Ufficio scolastico provinciale – sono 37mila i precari inseriti nelle Gps ai nastri di partenza del prossimo anno scolastico. 

Il censimento ufficiale è stato effettuato dall’amministrazione scolastica nelle ultime ore. Le graduatorie saranno pubblicate il 15 luglio. Ma siamo in grado di svelare il numero degli iscritti in provincia. Un numero che induce ad una riflessione grazie al raffronto col censimento che venne fanno per i precedenti ingressi nelle Gps. Nel biennio scolastico 2020-2021 e 2021-2022, nel salernitano, erano 23mila gli aspiranti precari inseriti nelle liste provinciali. A fronte dei nuovi ingressi scaduti a fine maggio, si può certificare che i nuovi ingressi siano ben 14 mila. «La crisi ha inciso molto, tanta gente si è tuffata nella scuola per cercare una nuova speranza», fa sapere un funzionario dell’Ufficio scolastico. Tra i 37mila precari censiti in provincia ci sono molti liberi professionisti, per lo più a partita Iva. Ma anche farmacisti, dipendenti di aziende private nel settore edile e delle costruzioni. Tanti commercialisti che puntano ad avere supplenze in materie economiche, e ancora avvocati, architetti. È indubbio che a dare una spinta a questo appeal verso il mondo della scuola abbia contribuito la sferzata della crisi conseguente alla diffusione della pandemia. 

Il vero problema è che le speranze dei 37mila aspiranti precari si scontreranno tra luglio e agosto con una realtà ancora più dura, fatta di poche supplenze a causa della contrazione di 1.894 alunni e di cattedre saltate (ben 220) sempre per il colpo demografico. Il fenomeno del boom degli aspiranti precari della scuola censiti dall’Ufficio scolastico è accolto con «grande preoccupazione» dal mondo dei sindacati di categoria. «Quest’anno sono state molte le persone che si sono rivolte alle nostre sedi per avere consulenza nella compilazione delle domande per le Gps – evidenzia Susy Parrillo, referente territoriale Uil scuola Salerno - tantissimi gli aggiornamenti ma altrettanto numerosi i nuovi inserimenti: si tratta non solo di neo laureati ma anche di molte persone, lontane dal mondo della scuola e non più in giovane età che, pur avendo già un lavoro nel settore privato, hanno maturato questa scelta». I primi sentori del boom di candidature si erano registrate a maggio in sede di compilazione delle domande. Ma mai nessuno avrebbe immaginato un numero così alto di inserimenti. «È un dato che evidentemente fa riflettere perché mette in evidenza tutta la sensazione di precarietà in cui la nostra società è precipitata soprattutto a causa delle ultime emergenze globali – osserva Parrillo - Probabilmente il loro futuro lavorativo, rimanendo nel settore privato, non è roseo. E così anche per loro è scattata la ricerca di “stabilità” del posto di docente con contestuale corsa ad acquisire tutte le certificazioni necessarie per aumentare il punteggio in graduatoria».

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