Dati falsi per il bonus spesa Covid,
denunce in quattro comuni dell'Agro

Dati falsi per il bonus spesa Covid, denunce in quattro comuni dell'Agro
di Nicola Sorrentino
Martedì 17 Novembre 2020, 12:58
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Buoni spesa Covid, ma con l'inganno. Sono diverse le persone denunciate dalla Procura di Nocera Inferiore, a seguito di un'indagine condotta dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Nocera Inferiore, su almeno quattro comuni, che avevano erogato il buono ad altrettanti cittadini, rientranti nelle categorie più fragili in termini economici e bisognosi d'aiuto. Le accuse, con tanto di denuncia a piede libero, sono di truffa ai danni dello Stato e di falso su certificazione dei propri dati.

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Il lavoro d'indagine è stato avviato dopo che almeno quattro comuni, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Sant'Egidio del Monte Albino e Roccapiemonte, avevano sottoscritto un protocollo con la Guardia di Finanza, per verificare potenziali truffe e inganni da parte di chi richiedeva il buono alimentare. Gli elenchi dei beneficiari, compilati prima dell'estate, erano poi stati inviati alla Compagina di Nocera Inferiore, che aveva scoperto incongruenze e dati non corrispondenti al vero in oltre trenta domande: dal reddito fino alla residenza, ma anche una diversa composizione del nucleo familire che non corrispondeva alla realtà. Per qualcuno, invece, oltre al bonus spesa Covid vi era l'erogazione anche di altri sussidi, in violazione di quelli che invece erano i requisiti per il primo. Nel caso specifico, per il buono si va dai 100 ai 600 euro, a seconda delle esigenze e soprattutto dei dati indicati nelle dichiarazioni, utili all'erogazione dell'aiuto economico deciso dal Governo per l'emergenza sanitaria da Coronavirus.

Soldi che ovviamente, i diretti interessati, ora saranno costretti a restituire. 

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