Maiori, deturpamento ambientale: tutti assolti per il depuratore fuorilegge

. Le acque in uscita dagli impianti contenevano sostanze inquinanti

Le acque reflue all'interno del depuratore
Le acque reflue all'interno del depuratore
di Petronilla Carillo
Martedì 7 Marzo 2023, 06:15 - Ultimo agg. 15:51
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Tra il 2016 e il 2017 tutti i depuratori della Costiera amalfitana furono sequestrati: sindaci e tecnbici indagati. l’intero sistema di sversamento in mare finì nel mirino degli investigatori e al centro di una vicenda giudiziaria. Oggi il fatto non sussiste e molti di quegli indagati sono stati assolti.

Nel caso specifico di Maiori gli accertamenti rivelarono l’inidoneità degli impianti di trattamento delle acque che venivano sversate in mare senza idonea depurazione. Le acque in uscita dagli impianti contenevano sostanze inquinanti che danneggiavano le matrici ambientali di beni pubblici, oltretutto protetti da vincolo paesaggistico. E sotto accusa finirono anche gli interventi di abusivismo edilizio che ingrossavano il flusso di reflui in maniera superiore a quanto, tecnicamente, sopportato dagli impianti.

Ieri la svolta nel procedimento giudiziario durato quasi sei anni: assoluzione per tutti e per tutti i capi di imputazione.

Il processo è quello che riguarda il depuratore di Maiori. In prima battuta furono indagate sei persone per danneggiamento dei beni pubblici, gettito di cose idonee a molestare le persone, deturpamento di bellezze naturali. A processo finirono poi quattro persone: Antonio Della Pietra, ex primo cittadino difeso dall’avvocato Vincenzo Rispoli; Antonio Capone, attuale sindaco, difeso dall’avvocato Giuseppe Della Monica; Aniello Casola, ingegnere dell’ufficio tecnico comunale, difeso dall’avvocato Silverio Sica; Luigi Avitabile, manutentore degli impianti difeso dall’avvocato Luigi D’Uva.

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Ieri l'assoluzione come richiesta anche dalla stessa accusa perché il fatto non sussiste. 

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