Giornata nazionale della disabilità:
domani centri Anffas a porte aperte

Giornata nazionale della disabilità: domani centri Anffas a porte aperte
Mercoledì 27 Marzo 2019, 19:11
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Torna domani, 28 marzo, per il dodicesimo anno consecutivo, la Giornata nazionale della Disabilità intellettiva e/o relazionale, la manifestazione nazionale promossa ed organizzata da Anffas Onlus con la formula dell’open day.
Tutte le strutture associative - circa 1000 in tutta Italia - che si prendono cura e carico di oltre 30.000 persone con disabilità e dei loro familiari, apriranno le porte dei loro Centri per promuovere iniziative volte a diffondere la cultura dell’inclusione sociale, delle pari opportunità, della non discriminazione. Ad accogliere la cittadinanza ci saranno le persone con disabilità, i loro genitori e familiari, gli associati Anffas, gli operatori, i volontari e tutti coloro che, a vario titolo, vi operano. In particolare a Salerno, presso il Cdi “Giovanni Caressa” in via del Tonnazzo 83 a Fuorni, a partire dalle 9.30 si svolgeranno una serie di attività volte a raccontare e presentare la mission, le persone, i progetti ma anche le difficoltà di una delle strutture storiche in termini di assistenza, qualità dei servizi e battaglie culturali.
Le altre strutture di Anffas Campania che promuovono l'iniziativa sono: Rsa Nazzareno Martini, largo San Camillo De Lellis via Figliola 1 San Giorgio a Cremano (Napoli); Rsa Oasi Padre Dehon, via Casa Russo 35 S. Antonio Abate (Napoli); Rsa S.Maria delle Grazie, via Roccarainola 76 Cicciano (Napoli); Centro di riabilitazione Card. Corrado Ursi, via Brombeis 70, Napoli.
“L’Anffas Onlus di Salerno - afferma Salvatore Parisi, vicepresidente di Anffas nazionale, referente del Progetto Anffas Sud, coordinatore regionale per la Campania oltre che presidente della sede salernitana - porta avanti anzitutto una battaglia culturale, come quella di contrastare gli stereotipi, i pregiudizi e le numerose discriminazioni che ancora oggi circondano le persone con disabilità. Oltre il desiderio di raccontare il lavoro, la passione e la dedizione di familiari e operatori”.

 
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