Dischetti in spiaggia, flop depuratore:
guasti in serie e liquami in mare

Dischetti in spiaggia, flop depuratore: guasti in serie e liquami in mare
di Paola Desiderio
Venerdì 23 Marzo 2018, 06:35 - Ultimo agg. 06:55
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Le prime segnalazioni sulla presenza di «piccoli dischetti bianchi forati» sulle spiagge di Capaccio Paestum risalgono a qualche settimana fa. Ma all’inizio nessuno ci aveva fatto troppo caso, anche perché l’attenzione era tutta puntata su un guasto al tubo collettore che dal depuratore scarica in mare le acque provenienti dall’impianto. Poi il numero dei dischetti è aumentato, come anche le segnalazioni, provenienti non solo dalle coste salernitane, ma anche dalle isole del Golfo di Napoli, dalla costa laziale e da quella toscana. Che cos’erano e da dove provenivano quei dischetti bianchi? La loro dispersione lungo le spiagge ha assunto dimensioni tali da diventare un evidente fenomeno di inquinamento ambientale sul quale ha iniziato ad indagare la guardia costiera che è riuscita in pochi giorni, attraverso la collaborazione tra diverse capitanerie, a individuare la provenienza e l’origine dei dischetti. Si tratta di «filtri a biomassa adesa» provenienti dal depuratore di Varolato, a Capaccio Paestum, utilizzati per la depurazione delle acque reflue che a causa del cedimento strutturale di una vasca hanno raggiunto il Sele, riversandosi poi nel Mar Tirreno.

In realtà i problemi per il depuratore erano iniziati nei primi giorni di gennaio, quando, appunto, le mareggiate avevano gravemente danneggiato il tubo collettore di scarico delle acque che, anzichè essere sversate ad alcuni chilometri di distanza dalla costa, come previsto, fuoriuscivano invece a riva. Ma almeno erano limpide, confermando che il depuratore stava funzionando. Per ovviare al problema, non essendo possibile riparare il tubo in tempi brevi, si decise di ricorrere al sistema del «troppo pieno» con lo scarico dell’acqua in un canale di bonifica. Nel frattempo, il 6 febbraio dal tubo è iniziata ad uscire acqua di colore marrone che il sindaco Palumbo spiegò essere stata causata «dal cedimento di una griglia situata in una linea della vasca di ossidazione del depuratore di Varolato, realizzata con i lavori di adeguamento dell’impianto tuttora in fase di ultimazione.

Questa situazione ha comportato la consequenziale fuoriuscita dal tubo che sfocia in mare di reflui depurati» spiegò il primo cittadino. Altri problemi si verificarono una decina di giorni dopo quando la Veolia Water Technologies Italia, la società incaricata dei lavori, comunicò un nuovo guasto all’impianto causato dal cedimento di un’altra griglia di contenimento. Il sindaco Franco Palumbo firmò allora un’ordinanza che vietava sversamenti di liquami, soprattutto in mare.

Ora si è verificato l’ennesimo guasto che ha comportato la dispersione dei filtri lungo la costa tirrenica e un’indagine della Capitaneria di porto di Salerno, coordinata dalla Procura della Repubblica di Salerno, tuttora in corso. Una situazione che inevitabilmente sta generando preoccupazione tra i cittadini ma in particolare tra gli operatori del settore balneare e turistico che temono ripercussioni sull’ormai sempre più imminente stagione turistica e attendono soluzioni definitive e tali da assicurare al mare la stessa qualità che negli anni scorsi ha permesso alle spiagge della Città dei Templi di conquistare la bandiera Blu della Fee e le vele di Legambiente.

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