Tornano a contagiarsi gli insegnanti. Il Covid fa paura al mondo della scuola e l’aumento dei contagi sta mettendo di nuovo a dura prova l’organizzazione scolastica. Proprio come l’anno scolastico. Per questo i presidi chiedono che sia messa in campo una maxi operazione di vaccinazione della terza dose booster per i prof. «Bisogna mettere al sicuro le lezioni in presenza», dicono i presidi. E serve il vaccino per i bambini dai 5 agli 11 anni: cresce a riguardo il fronte dei dirigenti scolastici che auspica l’avvio delle inoculazioni del vaccino per la fascia scolastica ad oggi non coperta dall’anti Covid.
I fatti dicono che da tre settimane il Covid abbia ripreso a correre tra il personale scolastico. Contagiati anche docenti vaccinati e questo allarma ancora di più. Non viene risparmiata nessuna zona della provincia. Ad oggi – stando alle segnalazioni dei presidi – sono 15 i docenti positivi al virus che hanno determinato l’avvio della quarantena per alunni. A Padula, Montano Antilia, Baronissi e, per ultimo, a Fisciano: i docenti tornano nel mirino del virus. A Fisciano sono 4 le classi che tornano in didattica a distanza per un caso di positività di docente in servizio presso la scuola secondaria di primo grado dell’istituto comprensivo Rubino Nicodemi di Fisciano e Don Alfonso De Caro di Lancusi. Per l’istituto Nicodemi è stata disposta la sorveglianza con testing così come al De Caro. Per il comprensivo De Caro è stata disposta, invece, la sorveglianza con testing di tutti gli alunni che frequentano due classi della scuola secondaria di primo grado del plesso di Lancusi, ma anche del personale docente ed Ata venuto in contatto con l’insegnante. Il caso di docente positivo al Covid riaccende l’allarme per la categoria dei docenti. Allarme in particolare per i docenti dei comprensivi e quindi in contatto ogni giorno con alunni non vaccinati tra i 5 anni e gli 11 anni. I presidi per questo chiedono a gran voce che la terze dose booster del vaccino sia presto inoculata entro dicembre a tutti i docenti, contemporaneamente lanciano un appello affinché il piano vaccinale sia autorizzato ed esteso anche agli alunni più piccoli.
«A mio giudizio la vaccinazione per i bambini dai 5 agli 11 anni è assolutamente necessaria – dice Ida Lenza, preside del comprensivo Montalcini - come la terza dose per i docenti. Domani (oggi) seconda giornata di tamponi salivari per i bambini non coperti dal vaccino». «La vaccinazione, a mio avviso, sarebbe fortemente auspicabile dai 5 agli 11 anni – prende posizione anche Vitalba Casadio, preside del comprensivo Monterisi - altrimenti non ne usciamo più e abbiamo tanto bisogno di normalità». «In generale, sono favorevole alla vaccinazione per la prevenzione della diffusione delle malattie infettive e la garanzia dei livelli essenziali di assistenza che lo Stato deve garantire – dice Renata Florimonte, preside del comprensivo Barra di Salerno - La vaccinazione di prevenzione al Covid può incontrare le paure e le resistenze dei genitori perché temono che non sia stata effettuata l’adeguata sperimentazione. Credo che, al riguardo, fondamentale sia il ruolo del mondo scientifico e dei mass media nel veicolare informazioni univoche». Intanto nelle scuole è entrata in vigore la nuova procedura per le quarantene con non poche difficoltà. «La sorveglianza con testing è molto farraginosa – ammette Anna De Simone, preside del comprensivo Vassalluzzo di Roccapiemonte - e rischia di paralizzare ancora di più la scuola. Per poter funzione, i controlli dovrebbero essere perfettamente sincronizzati tra Dipartimento di prevenzione e scuola, ma diventa praticamente impossibile. In questo modo – dice De Simone - il rientro è scaglionato, con il rischio di avere alunni in presenza e docenti ancora in sorveglianza. Inoltre in alcune classi anche docenti vaccinati sono risultati positivi. Penso quindi che sia necessaria una campagna vaccinale estesa anche ai bambini, a loro tutela e a tutela di tutta la comunità scolastica, e non solo».
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