Doppio crollo in un fabbricato, famiglia
di Nocera risarcita dopo 20 anni

Doppio crollo in un fabbricato, famiglia di Nocera risarcita dopo 20 anni
di Nicola Sorrentino
Domenica 28 Febbraio 2021, 12:39
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NOCERA INFERIORE. Circa 20 anni per arrivare ad un primo giudizio, che finirà ora anche al vaglio del Consiglio di Stato. Sullo sfondo, il ricorso fatto da una famiglia danneggiata per il crollo di un fabbricato nel 2000, in via Gambardella, a Nocera Inferiore. A seguito di contenzioso in sede ordinaria, che aveva rilevato un difetto di giurisdizione, il caso era finito dinanzi al Tar che si è pronunciato a favore della coppia che nel 2009 ne aveva chiesto l'intervento. Una storia finita anche al vaglio della Cassazione, ma non ancora definita del tutto. Il Comune si è appellato infatti al Consiglio di Stato, dopo che il Tar lo aveva condannato, insieme al Ministero dell'Interno, al pagamento di 15mila euro più iinteressi quale risarcimento per il danno subito dai due. L'11 novembre del 2000 si registrò la prima caduta di calcinacci, poi una seconda, più consistente, il 28 novembre a seguire. Le famiglie, attraverso i loro avvocati, chiesero di accertare responsabilità eventuali di Ministero e Comune, con una somma di 29.661 euro quale risarcimento del danno, oltre al pagamento di una perizia e il ristoro delle spese legali.

Il sindaco dell'epoca fu individuato quale "ufficiale di governo" per la «mancata adozione tempestiva degli opportuni provvedimenti d'urgenza volti a tutelare la pubblica e privata incolumità, minacciata dalle precarie condizioni di manutenzione del fabbricato di via Gambardella». Fu poi chiamato in causa anche il Ministero dell'Interno, durante il giudizio ordinario. Il Comune, nei suoi atti di difesa, eccepì che «l'attività posta in essere dal sindaco come ufficiale di governo è riferibile allo Stato, tanto è vero che i ricorrenti, già innanzi al tribunale di Nocera Inferiore chiamarono in causa il Ministero dell'Interno, poi convenuto, in riassunzione, presso il Tribunale di Salerno oltre che nel presente giudizio».

Per il Tar, a essere chiamato a rispondere è il Comune di Nocera, quale ufficiale di Governo in virtù del suo comportamento missivo, dopo il primo crollo parziale, «avendo contribuito in via determinante al prodursi, in termini di concausa, alla produzione dei danni dell'immobile».

Poi anche il Viminale, cui l'attività del sindaco di Nocera, stante l'omessa attivazione, nella specie, dei propri poteri d'ordinanza contingibile ed urgente, in qualità d'ufficiale del Governo, deve riferirsi, in termini d'imputazione soggettiva". La decisione sarà ora oggetto di una seconda valutazione del Consiglio di Stato.

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