«Dora Lagreca caduta di schiena»,
ai funerali Antonio non c'era

«Dora Lagreca caduta di schiena», ai funerali Antonio non c'era
di Pasquale Sorrentino
Venerdì 15 Ottobre 2021, 00:02 - Ultimo agg. 16 Ottobre, 08:07
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È stato il giorno del dolore quello di ieri a Montesano sulla Marcellana, il giorno dell’addio a Dora Lagreca. Ma è stato anche il giorno per la scoperta di un particolare importante sulla ricostruzione della tragedia. La ragazza, infatti, è caduta di spalle. O almeno è atterrata di schiena sul prato al di sotto della terrazza della mansarda del fidanzato. La ricostruzione, anche in base delle persone ascoltate in questi giorni, compresi i soccorritori, sembra far propendere verso la caduta di schiena della giovane. Gli inquirenti non rilasciano dichiarazioni in tal senso ma la ricostruzione, anche in base delle persone ascoltate in questi giorni, compresi i soccorritori, sembra far propendere verso la caduta di schiena che, qualora fosse confermata, con maggiore difficoltà potrebbe essere compatibile con un gesto volontario. 

«Non è un suicidio»: è ciò che dicono da giorni gli amici di Dora, la sua famiglia attraverso le parole dell’avvocato e lo stesso sindaco di Montesano sulla Marcellana. «Dora aveva troppa voglia di vivere, e amava tutto ciò che faceva per potersi togliere la vita».

Lo hanno detto nei giorni scorsi e anche ieri chi ha assistito alle esequie. Le indagini quindi continuano e non si sono fermate neanche durante i funerali nella piccola chiesa ad Arena Bianca dedicata alla Madonna di Loreto. 

Ai funerali era assente Antonio Capasso, il fidanzato indagato per istigazione al suicidio. «La amava e voleva costruire un futuro con lei», aveva detto il suo legale nei giorni scorsi. Ma Capasso, da quanto si dice all’esterno della chiesa di Arena Bianca, non era molto amato da queste parti. «Veniva quasi sempre da sola», lo aveva detto il sindaco Rinaldi. I due stavano insieme da dieci mesi e da quanto trapela lui non era molto amato dai parenti di Dora. A essere amata, e tanto, ad Arena Bianca, era Dora. Gli amici della trentenne l’hanno salutata con uno striscione e con un verso di una canzone di Carmen Consoli: «Mandaci una cartolina e una ridente foto di te». Poi in migliaia hanno accolto il feretro, coperto da rose rosse, con applausi, lasciando andare i palloncini bianchi al cielo. L’uscita dalla chiesa è stato scortato da rose bianche nelle mani di decine di persone. Alle spalle del feretro, i genitori di Dora, distrutti dal dolore, in lacrime, così come la sorella. 

La nonna ha scortato la bara della nipote fino all’interno del carro funebre. «Dora mia», è riuscita a dire tra le lacrime. Don Ferdinando, commosso, ha ricordato la vitalità di Dora durante l’omelia: «Una forza vitale con la quale ha reagito al problema all’udito e con la quale ha costruito il suo presente lavorativo e personale da sola». Il parroco ha citato le parole della nonna: «Dora aveva un viso sereno anche da morta, mi ha detto la nonna e ha ragione». La piccola chiesa non ce l’ha fatta a ospitare oltre un migliaio di persone arrivate a Montesano per salutare la trentenne. Tutti hanno poi scortato Dora fino al viaggio nel piccolo cimitero del borgo. «Non è stato un suicidio»: è questo il pensiero condiviso ad Arena Bianca. 

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Gli investigatori della Procura lucana e i carabinieri del Comando provinciale di Potenza sin da sabato hanno avviato tutti gli accertamenti del caso per ricostruire come sia caduta e morta l’ex modella e per capire se davvero la sensazione e il pensiero degli amici, dei parenti e anche del sindaco e dell’avvocato di Dora sia giusta o no. Ovvero che non si tratti di un suicidio. Sabato gli inquirenti hanno ascoltato per circa cinque ore Antonio Capasso, il fidanzato iscritto sul registro degli indagati con l’accusa di istigazione al suicidio. Durante l’interrogatorio il giovane ha riferito invece che si era trattato di un gesto estremo della ragazza al culmine di una lite scoppiata al ritorno in casa per gelosia.

Su queste dichiarazioni e sulla loro veridicità sono da sabato in corso gli accertamenti. I carabinieri hanno ascoltato numerose persone, sia sulla ricostruzione della serata precedente alla lite, sia sui soccorsi, sia per ricostruire il rapporto tra i due e hanno anche ritrovato gli auricolari della giovane. Infatti entrambi aveva problemi di udito e si erano conosciuti proprio per questo motivo. Gli auricolari che aiutavano Dora a sentire meglio erano nei pressi del luogo dove il corpo di Dora, completamente nudo, era caduto.

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