Elezioni comunali a Salerno,
il centrosinistra lancia il bis di Napoli

Elezioni comunali a Salerno, il centrosinistra lancia il bis di Napoli
di Giovanna Di Giorgio
Domenica 10 Gennaio 2021, 12:30
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L'elenco dei partecipanti, e quindi dei sostenitori della ricandidatura di Enzo Napoli a sindaco di Salerno, è lungo. Del resto, il coordinamento provinciale delle forze politiche civiche e di centro sinistra che l'altra sera si è riunito in vista delle prossime elezioni comunali è formato dalle stesse forze che, lo scorso settembre, hanno sostenuto Vincenzo De Luca alla volta di palazzo Santa Lucia. Inclusi i socialisti che, all'ultimo consiglio comunale, avevano espresso qualche perplessità sui metodi della maggioranza Napoli riguardo alla partecipazione. E inclusa pure Italia Viva, a dispetto delle posizioni dei due consiglieri comunali, esponenti del partito di Renzi, che sono passati all'opposizione. Sui Comuni più grandi al voto, le certezze sui candidati sindaci sembrano due: Enzo Napoli a Salerno e Vincenzo Sessa a Fisciano. Per Eboli e Battipaglia, invece, bisognerà decidere.

«Non c'è nessuna proposta né calata dall'alto né da uno dei componenti del tavolo», precisa il segretario provinciale del Pd, Enzo Luciano. «Si era diffusa l'idea che il Pd, partendo da Salerno, avesse già scelto i nomi.

Invece non abbiamo nomi in tasca. Abbiamo solo confermato il principio secondo cui chi ha amministrato bene nel primo mandato viene riconfermato». Gli altri, invece, andranno scelti «in maniera condivisa». Soprattutto, il segretario provinciale del partito di Zingaretti precisa: «Non ci sarà una spartizione di partito, come fanno altre forze politiche. Ogni candidato sindaco sarà la migliore espressione di questo tavolo. Il migliore non ha etichette politiche, non ha il blasone del partito». Restano dunque in campo per Battipaglia ed Eboli Rago e Sgroia. Ma sono solo ipotesi che dovranno essere confermate dai tavoli. Già, perché oltre al tavolo provinciale, ce ne saranno altri territoriali. «Il lavoro di confronto» nonché «di condivisione programmatica per il rilancio dell'azione amministrativa» proposto per la città di Salerno, infatti, «costituirà il percorso che la coalizione avvierà, sui territori, anche per gli altri comuni al voto». Luciano aggiunge: «In questo tavolo si è immaginato di fare una regia a livello provinciale ma di delegare ai territori l'idea di iniziare, sia dal punto di vista programmatico che nella scelta dei candidati, lavori più dettagliati sui territori stessi. Insomma, si creeranno tavoli locali che poi si interfacceranno costantemente con noi». Questo perché «la condivisione è l'elemento che ha interessato tutti i partecipanti. Diversamente da quanto qualcuno sostiene attacca Luciano - è sempre stata il nostro cavallo di battaglia». Alla riunione, oltre a Luciano, ha partecipato lo stesso sindaco Napoli. Presenti anche Silvano Del Duca e Massimiliano Natella (Psi), Luigi Nocera e Augusto De Pascale (Noi Campani), Tommaso Pellegrino e Angelica Saggese (Iv), Vincenzo Marrazzo (Liberal Democratici), Giovanni D'Avenia e Leonardo Claps (Centro Democratico), Alessandra Senatore e Antonio Santoro (+ Europa), Dario Barbirotti (Europa Verde), Corrado Martinangelo e Vincenzo Catino (Democratici e Progressisti), Francesco D'Acunto (Campania Libera) e Michele Buonomo (Ambientalisti). 

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Il placet, dunque, arriva non solo dal partito di Renzi, a dispetto della fuoriuscita di Nico Mazzeo e Donato Pessolano dalla maggioranza, ma anche da quello di Enzo Maraio. «Registriamo la concreta disponibilità ad avviare una fase nuova, fondata su un maggiore confronto e su una più ampia collegialità nella coalizione spiega il segretario provinciale del Psi, Del Duca - Il nostro punto di partenza è chiaro: subito un accordo efficace e operativo per affrontare l'emergenza più grave che riguarda il lavoro». Sulla riconferma di Napoli, chiarisce: «Non c'erano dubbi sulla scelta. È un altro passaggio fondamentale e coerente con il percorso che abbiamo intrapreso e sostenuto convintamente». I socialisti mettono al centro una serie di «problemi complessi e difficili: dall'emergenza lavoro al recupero di comparti fondamentali come il turismo e il commercio che hanno fin qui pagato un prezzo troppo alto. Come pure il mondo giovanile, la risorsa principale per camminare con forza verso i prossimi anni». 

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