No alla scarcerazione, su decisione della Cassazione che ha confermato il precedente rigetto del Tribunale del Riesame, per l'ex cutoliano Macario Mariniello. La misura era stata decisa dalla Corte d'Assise, dopo la condanna per l’omicidio dell’avvocato Giorgio Barbarulo. L'imputato aveva chiesto la sostituzione della misura del carcere - ora si trova recluso nella casa circondariale di Nuoro - sostituendola con quella dei domiciliari presso l'abitazione della moglie. La difesa aveva sollevato, a supporto, l’insussistenza del pericolo di fuga, la natura non camorristica dell’omicidio e la risalenza negli anni delle evasioni registrate, in aggiunta all’emergenza Coronavirus, ultima nota riportata nei motivi di ricorso. I giudici della Corte Suprema hanno dichiarato inammissibile il ricorso, per infondatezza, con questioni non consentite sollevate, dopo precedenti valutazioni operate dal tribunale del Riesame con motivazioni definite «esenti da vizio logico». Anche le questioni di salute presentate dalla difesa, «sono doglianze che neppure prospettano una incompatibilità delle stesse con il regime detentivo, e si risolvono in censure del tutto generiche», con la conclusione per l’inammissibilità del ricorso.
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La conferma con relative motivazioni per Macario Mariniello giunge dopo una doppia questione processuale, con una recente trasmissione degli atti alla stessa Cassazione per legittimo sospetto.