Emergenza sangue a Salerno,
piano straordinario per 4mila sacche

Emergenza sangue a Salerno, piano straordinario per 4mila sacche
di Sabino Russo
Lunedì 22 Luglio 2019, 10:05
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Emergenza sangue al Ruggi: approvato il nuovo programma per l'autosufficienza. Dopo gli appelli alla donazione delle scorse settimane da parte dell'Avis e le polemiche sollevate dalle parti sociali in merito alla sua sospensione, giunge la delibera della direzione strategica per l'attivazione del «progetto sangue 2019».

 

Le attività di raccolta e di produzione di emoderivati andranno avanti sulla scia delle modalità adottate finora, per un valore economico stimato di 333mila euro. Il progetto consiste nell'organizzare le attività di raccolta sangue extra ospedaliere ed intra ospedaliere il sabato e i giorni festivi, allo scopo di contribuire in modo significativo all'autosufficienza sangue dell'azienda. Nel dettaglio, il personale della medicina trasfusionale (i medici saranno coadiuvati possibilmente anche da sanitari di altri reparti), e del servizio di patologia clinica, sarà impegnato nella lavorazione e nella validazione degli emocomponenti raccolti all'interno dell'ospedale e di quelli portati dalle associazioni di donatori che raccolgono in modo autonomo. Le raccolte previste da questo progetto sangue utilizzeranno, inoltre, la rete informativa intra ed extra aziendale, soprattutto utilizzando il sito istituzionale, con la collaborazione delle associazioni di volontariato che aderiscono al progetto, per una campagna dl sensibilizzazione alla donazione volontaria tendente alla fidelizzazione dei donatori soprattutto giovani.
GLI INTERVENTI
Gli ambiti d'azione sono: raccolta sangue mediante autoemoteca aziendale all'esterno della struttura ospedaliera e raccolta sangue intraziendale (sede centrale ed ospedali satelliti); lavorazione e convalida degli emocomponenti derivanti dalle suddette raccolte; lavorazione e convalida degli emocomponenti raccolti dalle associazioni di donatori che svolgono questa attività in modo autonomo; esecuzione virologia su tutti gli emocomponenti raccolti secondo il progetto raccolta sangue e sulle qualità provenienti dalle associazioni donatori; fidelizzazione dei donatori. Si stima di raccogliere in questo modo circa 4mila unità di sangue (da raccolte esterne, da raccolte in ospedali aziendali limitrofi, unità provenienti da associazioni di donatori). Dalla fidelizzazione dei donatori si cercherà di incrementare il numero di donatori (l'obiettivo è 400 persone), che andranno a donare direttamente in azienda. Il progetto è rivolto al personale della medicina trasfusionale e di altri reparti: medici, biologi, amministrativi, infermieri, tecnici, autisti. La sospensione del progetto di raccolta nei vari centri convenzionati e tra le associazioni di volontariato del territorio ha provocato, negli anni scorsi, un'anemia delle scorte, costringendo l'azienda ad acquistarlo addirittura fuori regione, alimentando le ire anche delle parti sociali, che hanno più volte puntato il dito contro l'aumento dei costi provocato dalla scelta, che a fronte di un peso economico annuo contenuto, ha consentito, contestualmente, anche di essere autosufficienti, potendo vendere alcuni emoderivati. Non va dimenticato, poi, che con l'approssimarsi dell'alta stagione estiva, che fisiologicamente, ogni anno, rende la situazione più difficile, l'intensificazione delle attività ospedaliere obbligherà ad affrontare, oltre al normale lavoro di routine, anche l'aumentata richiesta per la maggiore presenza di turisti. Lo scorso anno, nella raccolta il Ruggi è passato dalle quasi 13mila sacche del 2016 a 19mila. Con il Progetto sangue, finora, si è riusciti a portare a casa, ogni settimana, dalle 100 alle 120 sacche, non meno, comunque, di un minimo di 400 sacche al mese.
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