Stop alla Ztl. È la soluzione tampone adottata dall’amministrazione comunale di Nocera Inferiore per superare l’emergenza traffico provocata dai tanti cantieri disseminati in città per la rete fognaria e acuita dalla chiusura di via Pucci per il cedimento dell’argine del torrente Solofrana e di via Cucci per il palazzo a rischio crollo.
Ieri mattina il comandante della polizia municipale, Mario Caso, ha firmato l’ordinanza che dispone da oggi 30 novembre la disattivazione degli impianti elettronici di controllo degli accessi al varco 1 in corso Vittorio Emanuele II nel tratto compreso tra le intersezioni con via Federici e via Gramsci, con l’individuazione del percorso obbligatorio in direzione di via Gramsci. Via libera anche al varco 3 in via Costantino Amato. Il provvedimento resterà in vigore sino a «cessata esigenza». Restano attivi gli altri due varchi del corso e di via Matteotti. Il provvedimento si è reso necessario per la concomitanza di eventi straordinari come il maltempo e la messa in sicurezza dell’edificio in via Cucci e i lavori in corso da tempo per l’ammodernamento della rete fognaria. Per tale attività i cantieri aperti sono in via Roma, via Supino e via Loria. Via Pucci è chiusa per la ricostruzione del muro spondale spazzato via la settimana scorsa dalla piena del Solofrana. Infine è chiusa via Cucci per il palazzo evacuato. «Abbiamo registrato notevoli ripercussioni sulla viabilità cittadina - ha detto il sindaco Paolo De Maio - l’apertura dei varchi delle zone a traffico limitato possono aiutarci a mitigare l’intenso traffico di questi giorni».
Ieri pomeriggio le famiglie sono potute rientrare momentaneamente nelle loro case per recuperare indumenti e oggetti indispensabili. Ad accompagnarli i volontari della protezione civile. Su 22 nuclei familiari costretti a lasciare la loro casa, soltanto quattro hanno accettato la sistemazione in un albergo offerta dal Comune. In totale sono 10 adulti 2 bambini e 2 cani. Resteranno in hotel fino a sabato prossimo. I pasti sono assicurati dalla Caritas diocesana. Difficile immaginare la data del rientro negli appartamenti. Il condominio ha incaricato un professionista per effettuare ulteriori e più approfonditi controlli sulla staticità dell’edificio. La costruzione del palazzo risale alla metà degli anni Cinquanta. Già 15 anni fa una perizia avrebbe evidenziato delle criticità con l’invito ai condomini di provvedere a lavori di consolidamento strutturale. L’allarme è scattato lunedì mattina quando una signora ha notato che la porta d’ingresso era sprofondata di oltre tre centimetri. «Da due anni - racconta un condomino - abbiamo dato mandato all’amministratore di avviare la pratica per ottenere il bonus per la messa in sicurezza ma nulla è stato fatto, anzi ci troviamo in una situazione complessa e delicata. Chissà quando potremo rientrare a casa».
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