Esproprio abusivo:
il Comune risarcisce
dopo 40 anni

Esproprio abusivo: il Comune risarcisce dopo 40 anni
di Marco Di Bello
Mercoledì 8 Settembre 2021, 06:55
2 Minuti di Lettura

A distanza di quarant’anni dalla realizzazione di via Avellino, gli eredi della famiglia De Biasi riceveranno finalmente le somme mai corrisposte per l’esproprio e l’occupazione abusiva da parte del Comune di Battipaglia. L’assurda vicenda, iniziata all’inizio degli anni Ottanta, ha trovato finalmente soluzione in questi giorni. Prima gli uffici, poi il Consiglio comunale, hanno infatti ratificato il debito fuori bilancio che si è consolidato all’indomani delle sentenze, consentendo adesso di procedere con il pagamento di quanto richiesto, e accordato dalla giustizia amministrativa, ai proprietari del fondo occupato abusivamente dall’Ente.
L’area corrisponde alla strada di collegamento fra via Olevano e via Domodossola e si estende su una superficie di 3.374 metri quadrati. Nel 1982, il Comune di Battipaglia aveva occupato d’urgenza i suoli ma, trascorsi i 5 anni previsti, non aveva provveduto al perfezionamento della procedura, né al pagamento del relativo esproprio. Una vera e propria occupazione abusiva, contro la quale i proprietari dell’area avevano ricorso al Tribunale di Salerno. Era il 1990 e il Comune, per giunta, si era opposto alle richieste dei privati, chiedendo il rigetto della richiesta. Passano gli anni e, finalmente, nel 2001 il Tribunale accoglie la richiesta, condannando l’Ente al pagamento della somma di circa 139 milioni di lire, oltre agli interessi, per l’esproprio e a una somma di circa 29 milioni di euro per l’occupazione abusiva.
Il Comune di Battipaglia, tuttavia, si era opposto, in Consiglio di Stato, alla richiesta dei privati, evidenziando che in realtà la strada era già stata prevista a partire dal 1971 e che il Comune aveva solamente provveduto alla sua sistemazione.

Anche in questo caso, però, i giudici non avevano accolto le richieste del Comune, condannando l’Ente al pagamento degli eredi di una somma complessiva di 253.563,30 euro. Totale che scaturiva, oltre che per l’esproprio dell’area, anche dal lunghissimo periodo di occupazione abusiva della superficie. Una vicenda che fa il paio con altre occorse in città. Ne è un esempio emblematica quella dei palazzi dell’Iacp Futura. Anche in questo caso, infatti, la procedura di esproprio non era stata perfezionata e, come avvenuto per via Avellino, la proprietaria del fondo si era rivolta alla giustizia per ottenere il risarcimento che le spettava. Solo dopo una lunghissima vicenda giudiziaria, il Comune era risultato nuovamente soccombente e, quindi, debitore di un risarcimento milionario, che proprio negli ultimi mesi è stato finalmente saldato con un accordo transattivo con la proprietà.

© RIPRODUZIONE RISERVATA