Favori agli amici e pazienti fantasma,
ecco la rete del prof di Medicina arrestato

Favori agli amici e pazienti fantasma, ecco la rete del prof di Medicina arrestato
di ​Nicola Sorrentino
Giovedì 30 Aprile 2020, 06:45 - Ultimo agg. 08:04
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Saranno interrogati questa mattina, dal gip, Francesco Antonio Salzano (nella foto) e Francesca D’Angelo, il primo 64enne docente ordinario di Otorinolaringoiatria presso il dipartimento di Medicina dell’Università di Salerno e primario dello stesso reparto all’ospedale Fucito di Mercato San Severino, la seconda quale coordinatrice infermieristica del presidio. Entrambi ai domiciliari, assistiti dai legali di fiducia, potranno spiegare e difendersi dalle accuse mosse dalla Procura di Nocera Inferiore.

Salzano, stando alle indagini, si sarebbe impossessato di un fibrolaringoscopio di proprietà dell’Ateneo, portandolo con sé per usarlo durante visite private o in Alpi, causando disagi al personale del Fucito ma anche agli studenti che dovevano utilizzarlo. Inoltre, avrebbe attestato nel triennio 2017-2019 di eseguire prestazioni di attività libera professionale intramuraria presso il suo studio privato, quando in realtà le svolgeva in due cliniche private convenzionate, a Formia e a Napoli. Entrambe estranee alle accuse. Ancora, avrebbe intascato i soldi pagati dai pazienti per visite in Alpi, spesso non facendo fattura a detta degli stessi, senza versare la quota del 50% all’azienda ospedaliera. La caposala, invece, avrebbe gestito insieme al primario le liste d’attesa di pazienti che attendevano di essere visitati o operati, favorendone alcuni a discapito di altri. 

«Tu passa qua in ospedale sia all’ufficio Cup che all’ufficio ticket - dice la D’Angelo intercettata ad una donna che si informa su una visita per la sorella - loro logicamente ti daranno una data, maggio, giugno, va bene non fa niente, quindi puoi venire o lunedì o giovedì, qualsiasi prenotazione che loro ti danno». La donna richiamerà: «Siamo andati al Cup, però se ne parla a luglio». Risponde la caposala: «Ti ho detto non fa niente».

Dalle carte del sostituto procuratore Anna Chiara Fasano emergono ulteriori dettagli. Tra questi, l’ispezione interna che l’Asl effettuò dopo aver notato anomalie in alcuni interventi effettuati dal primario. I nomi di alcuni pazienti, infatti, non figuravano in alcun documento. Lasciando pensare «che lo stesso avesse eseguito interventi privati all’interno dell’ospedale, violando le procedure amministrative. Di almeno quattro pazienti ricoverati e operati, non si sarebbero trovate cartelle cliniche, impegnative o pagamento dei ticket». Nell’ordinanza, il gip spiega che Salzano si era avvalso del Fucito «come una clinica privata».

Dopo l’ispezione a sorpresa dei Nas nel febbraio 2019, il medico - così come riporta il gip - cominciò a pensare di essere oggetto di un’indagine. Al punto di confidarsi con una persona all’interno dell’ambulatorio «di non voler parlare, alludendo di poter essere ascoltato.

Confida che non porta più con sé lo strumento (fibrolaringoscopio) ma lo lascia in ospedale».

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