Ferito alla testa, muore in corsia
dopo 15 giorni: indagati 30 medici

Ferito alla testa, muore in corsia dopo 15 giorni: indagati 30 medici
di ​Nicola Sorrentino
Sabato 12 Ottobre 2019, 06:30 - Ultimo agg. 07:38
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Da Villa Chiarugi viene trasferito in ospedale per una ferita alla testa, che si sarebbe procurato da solo, accidentalmente. Ma anche a seguito di un’operazione, dopo quindici giorni trascorsi in condizioni critiche, muore. Sono questi i contorni di un’indagine condotta dalla Procura di Nocera Inferiore sul decesso di Tommaso Borrelli, 44enne di Napoli, deceduto il 28 settembre scorso all’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore. La titolare dell’indagine, sostituto procuratore Claudia Colucci, ha iscritto nel registro degli indagati trenta medici, operanti tra le due strutture. Un atto dovuto, a seguito di una denuncia, per accertare o escludere responsabilità nei riguardi di tutti i sanitari, medici ed infermieri che hanno avuto a che fare con il paziente. L’accusa formale per tutti è di omicidio colposo.

Stando alle informazioni ufficiali, l’uomo si trovava presso la struttura psichiatrica di Villa Chiarugi, a causa di una patologia specifica, anch’essa oggetto di approfondimento. Il trasferimento in ospedale fu deciso a seguito di un trauma cranico - come sarebbe stato registrato dopo l’accesso in pronto soccorso - che l’uomo si sarebbe provocato da solo. Forse un movimento inconsulto, o una reazione improvvisa. Il condizionale è d’obbligo, perché la procura valuterà tutti gli elementi che saranno prodotti dopo la redazione dell’autopsia, effettuata da un collegio di tre medici lo scorso quattro ottobre. A seguito di quella ferita, il personale della clinica comunicò la necessità di un trasferimento in ospedale. Qui, l’uomo sarebbe rimasto per almeno quindici giorni, fino al decesso. 
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