Nunzia uccisa, i due figli piccoli in adozione
e il papà femminicida: «Fatemeli rivedere»

Nunzia uccisa, i due figli piccoli in adozione e il papà femminicida: «Fatemeli rivedere»
di Viviana De Vita
Giovedì 28 Novembre 2019, 06:10 - Ultimo agg. 07:34
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Aveva solo cinque anni quando vide suo padre massacrare con una raffica di coltellate la mamma. Michele, il più piccolo dei figli di Nunzia Maiorano, uccisa il 22 gennaio del 2018 nella sua casa a Sant’Anna, a Cava de' Tirreni, con 47 coltellate infertele dal marito, da quel maledetto giorno di quasi due anni fa, non vede suo padre. Così come la sorella Marica e il fratello maggiore Giuseppe, i tre figli di Nunzia, rappresentati dal curatore speciale, avvocato Francesco Mazzei, hanno reciso ogni legame con Salvatore Siani, già decaduto dalla responsabilità genitoriale e, presto, potrebbero anche perdere il cognome dell’uomo che, con brutale violenza, li ha privati dell’amore più grande, quello della donna che li ha messi al mondo. 

Si è aperto ieri, nel tribunale per i minorenni, il procedimento per l’adozione dei figli della 41enne selvaggiamente uccisa dal marito. Siani, ieri mattina, rappresentato dall’avvocato Rosanna Carpentieri, ha però fatto una richiesta. Davanti al giudice del tribunale per i minori Giancarla D’Avino, che presiede il procedimento finalizzato all’adozione di Michele e Marica (il fratello maggiore Giuseppe si trova in una comunità), l’uomo già condannato in primo grado a 30 anni di reclusione per il delitto della moglie, ha chiesto di poter rincontrare i suoi tre figli.

Presto l’uxoricida sarà trasferito in un penitenziario del Nord Italia e, prima di lasciare Fuorni, vorrebbe riabbracciare i tre ragazzi. Una richiesta che la dottoressa D’Avino non ha potuto considerare dovendola smistare al tribunale ordinario che ha competenza in materia. L’udienza si è quindi concentrata sul destino dei due bambini, già affidati allo zio materno che, con la moglie, ha avuto l’affido dei minori, ed ora ha fatto istanza di adozione. Sottoposti a un delicato percorso di psicoterapia, Michele e Marica stanno superando il trauma. Come emerso dalle relazioni degli psicologi, mostrano segnali di ripresa e il nuovo ambiente familiare costituito dagli zii materni, appare idoneo per il loro recupero psicologico.

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