Fine commissariamento Sanità, De Luca «stuzzica» Salvini: «Meglio della Lombardia»

Fine commissariamento Sanità, De Luca «stuzzica» Salvini: «Meglio della Lombardia»
Lunedì 2 Dicembre 2019, 12:38
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«L'aver concluso la fase del commissariamento della sanità è un miracolo doppio perché abbiamo dimostrato efficienza ma anche un rigore spartano nella gestione dei conti». Lo ha detto a Cava dei Tirreni il governatore della Campania, Vincenzo De Luca a margine della firma di un protocollo d'intesa. Un traguardo che, secondo l'ex sindaco di Salerno, «ci consente di camminare a testa alta in Italia e di mandare anche un messaggio affettuoso a Salvini. Giusto per ricordargli che oggi i tempi di pagamento della sanità campana sono la metà di quelli della Lombardia. A conferma del fatto che quando dobbiamo fare la sfida dell'efficienza la Campania non ha timore di nessuno. Ma anche per ricordare a Salvini che la Campania in questi anni ha ricevuto la quota più bassa d'Italia nel riparto del fondo sanitario». De Luca ha ricordato che «ogni anno i cittadini della Campania ricevono 200 euro pro-capite in meno rispetto all'Emilia Romagna e 100 euro pro capite in meno rispetto ai cittadini della Lombardia e del Veneto». Il governatore campano, parlando dell'ospedale di Cava dè Tirreni, ha denunciato che la struttura «nella precedente programmazione della giunta regionale che mi ha preceduto era destinato alla chiusura», mentre «nel nuovo piano ospedaliero che abbiamo approvato l'ospedale di Cava mantiene 90 posti letto, è un bellissimo ospedale e abbiamo trovato anche le risorse per fare interventi strutturali di miglioramento».

«Credo che sia un movimento positivo e fresco» ha proseguito il governatore parlando del fenomeno "sardin". «Se ho capito bene pongono due questioni: svelenire il dibattito pubblico del nostro Paese. Veniamo da dieci anni di aggressività, di calpestamento della dignità delle persone. Credo - ha proseguito De Luca - che cominci a stancarsi l'Italia di questo modo di discutere e di fare politica. E poi mi pare che propongano un'altra esigenza: parlare dei fatti, cose concrete, non ideologismi. Entrambe queste esigenze che pongono sono, per quel che mi riguarda, ampiamente condivisibili».
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