FISCIANO. Era caduto da un muro di contenimento, fratturandosi una gamba. Si è visto dimezzare il risarcimento per i danni subiti. Così ha deciso il tribunale civile per quanto accaduto in una frazione di Fisciano nel 2009. Il protagonista era un cittadino che, quel giorno, stava camminando sul confine della sua proprietà lungo un muro, che poco dopo crollò sotto i suoi piedi per uno smottamento.
L'uomo fece un volo di circa quattro metri, fratturandosi tibia e perone. A quel punto citò in giudizio il comune di Fisciano, nelle vesti di responsabile per lavori eseguiti nel periodo precedente all'infortunio. Si trattava di opere di riassetto idrografico. Un anno prima, inoltre, furono effettuati nuovi lavori d'urgenza per eliminare problemi per la pubblica e privata incolumità. A essere citata fu anche la Gori, in quanto per la famiglia dell'uomo esisteva una correlazione tra i lavori per la rete fognaria e il cedimento del muro di contenimento.
Per l'ente l'incidente avvenne in un terreno di proprietà della famiglia e non di competenza comunale. Inoltre, fu stabilito che non esisteva alcuna correlazione tra i lavori e il cedimento del muro. L'appello del Comune è stato accolto parzialmente, in quanto è stato riconosciuto che il cedimento del muro nella parte superiore: "costruito dalla ditta per conto del Comune non era del tutto stabile e sicuro, insieme all'azione del tempo degli agenti atmosferici" che ne provocarono la caduta. Un richiamo anche all'uomo, che avrebbe potuto "prudentemente camminare all'interno del fondo", anche in ragione della situazione che imponeva maggior cautela. Il risarcimento è stato così ridotto del 50%.