Luci d'artista a Salerno tra folla e caos:
«Maxi tappo ai Mercanti, siamo prigionieri»

Luci d'artista a Salerno tra folla e caos: «Maxi tappo ai Mercanti, siamo prigionieri»
di Barbara Cangiano
Martedì 14 Dicembre 2021, 06:05 - Ultimo agg. 14:16
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Dopo il primo, vero week end di Luci d’artista, è tempo di bilanci. Tra sabato e domenica non sono mancate le lamentele di residenti e commercianti esasperati dal traffico paralizzato e da una overdose di visitatori che si sono accalcati nei vicoli del centro storico. Un falso problema, secondo il sindaco Vincenzo Napoli: «C’è grande affluenza di turisti, ma mi sembra che sia tutto tranquillamente sotto controllo da parte della ditta che si occupa del piano di sicurezza - ha dichiarato il primo cittadino - Mi dicono, anche se non ho avuto modo di riscontrarlo direttamente, che sta girando qualche fake news, in particolare delle fotografie di assembramenti che sarebbero ritoccate. Dobbiamo però essere consapevoli che si torna a una sorta di libertà vigilata».

Una esternazione che ha urtato la sensibilità dei residenti delle zone che sono state prese d’assalto: «Ma quali ritocchi - incalza Marcella Giudice - Abito in via Mercanti e quando domenica mi sono affacciata al balcone e ho visto una fiumana di persone, molte delle quali senza mascherina, ho capito che non avevo alternativa al restare a casa». La conferma arriva anche da Dario Renda del comitato territoriale Salerno Mia: «Ricevo decine di messaggi di gente che ha paura di uscire e che si barrica negli appartamenti dal venerdì alla domenica.

Il punto è che non c’è tantissima gente in giro, ma ce n’è un’infinità nel tratto che da piazza Portanova porta fino all’incrocio di via Botteghelle. È qui che si creano gli assembramenti. E gli abitanti sono esasperati, anche perché chi arriva lascia l’auto in sosta ovunque. Siamo diventati un parcheggio abusivo sotto gli occhi di tutti. Per non parlare della spazzatura che si è centuplicata. Ci sono bottiglie vuote e resti di residui alimentari in ogni dove. Spesso mi è capitato di vedere al lavoro gli addetti alla sicurezza. Mi sembrano molto professionali, ma so anche che sono finiti nel mirino delle proteste».

La conferma arriva dai diretti interessati: «C’è stata qualche lamentela dei residenti che non vogliono seguire i percorsi obbligati imposti dal senso unico alternato. E in alcuni momenti siamo stati costretti a richiedere l’intervento delle forze di polizia perché ci sono stati visitatori che non hanno voluto alzare la mascherina anche dopo ripetuti solleciti. Sono una minoranza sui grandi numeri delle Luci, ma esistono e per questo è fondamentale la collaborazione con le forze dell’ordine - spiegano dallo Studio Kls - I punti più critici sono via Mercanti e la Villa comunale. Nel primo gli addetti fanno in modo che tutti seguano i percorsi obbligati, nel secondo, grazie a un conta persone, stoppano gli accessi quando all’interno si raggiunge il limite delle 700 unità». 

Migliaia gli amanti delle luminarie che si sono riversati in città tra sabato e domenica, rincuorando il numero uno di Confesercenti Raffaele Esposito: «I nostri dati sono al di sotto naturalmente del 2019 ma fanno ben sperare, c’è molta voglia di ripartire davvero dopo i sacrifici dei nostri imprenditori e adesso ci aspettiamo una adeguata politica del sostegno perché questi segnali positivi non possono certamente cancellare e guarire questa profonda ferita derivante dalle mille e negative sfaccettature di una pandemia terribile, specie per i piccoli imprenditori». Segnali che però non soddisfano appieno la categoria. «Commercialmente non è un successo - ammette Gianfranco Infante di Gad shop - Siamo stati penalizzati anche dal maltempo, vedremo come procederà». Vincenzo Pelosi dell’omonima macelleria è scettico: «Siamo lontani anni luce dai risultati delle edizioni pre Covid. Abbiamo perso tutta la clientela di Napoli e Caserta, perché le luminarie del capoluogo hanno più appeal». Una considerazione che trova d’accordo Giustina Vicinanza di ceramica Santoro: «Siamo nel cuore antico della città, la zona più visitata, e ci hanno messo questi quadri fatti di bottiglie di plastica. Veramente brutti. I turisti lo notano e ce lo dicono. La maggior parte di loro, dopo un primo e rapido giro, non ne resta entusiasta». Il nodo, però, non è solo quello commerciale, come spiega Gaetana Di Giacomo, dipendente di Luxury Outlet: «Le vendite non stanno andando male. Il problema è che c’è tanta gente che non rispetta le regole. E che si ostina a non voler usare la mascherina». 

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