Fonderie Pisano, operai tra la gente
per illustrare il nuovo progetto

Operai Fonderie Pisano
Operai Fonderie Pisano
di Giovanna Di Giorgio
Sabato 16 Febbraio 2019, 18:58
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Detto, fatto. Gli operai delle Fonderie Pisano hanno scelto il centro di Salerno, l'angolo in cui corso Garibaldi s'interseca con via Velia, per dare inizio all'annunciata campagna d'informazione e confronto con le persone e sui territori. Così, striscioni, locandine e volantini alla mano, sotto un gazebo regolarmente allestito, le maestranze hanno deciso di metterci la faccia per illustrare ai passanti il progetto della nuova fonderia, il sito ultramoderno che, tuttavia, non trova accoglienza nei Comuni del salernitano in cui di volta in volta i titolari dell'opificio hanno provato a delocaizzarlo. Da ultimo, nell'area industriale di Buccino.

L'iniziativa, realizzata con la Fiom Cgil di Salerno, avrà altre tappe. L'obiettivo è «distribuire volantini e materiale informativo - come spiega il segretario generale di Fiom Cgil Francesca D'Elia - utile a un confronto sulla progettualità e sulle iniziative che possono dare concreto e possibile futuro al lavoro nel rispetto dell’ambiente e della salute di tutti».

Diversi i concetti che le maestranze stanno cercando di veicolare: «Il progetto non è fatto di chiacchiere, è fatto di numeri e di programmi; è in area industriale; prevede nuove assunzioni, oltre agli attuali 100 operai; ha impianti nuovi e innovativi progettati per essere in sintonia con l’ambiente; gestisce al coperto tutte le fasi della lavorazione con sistemi di controllo e di tutela della forza lavoro e che favoriscono il risparmio energetico; presenta parametri delle emissioni degli impianti al di sotto delle medie stabilite per legge a livello europeo». Non solo: gli operai precisano anche che l’aera di Fratte, quella in cui attualmente sorgono le Fonderie Pisano, «va utilizzata solo per il tempo strettamente necessario a realizzare il nuovo progetto della fonderia» e che loro stessi vogliono che «quell’area torni quanto prima alla città». Anzi, «ne rivendichiamo la bonifica dopo la dismissione degli impianti», precisano. Ma, concludono, «bisogna fare presto».
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