Franco Leo morto a Bellizzi: «Ha coronato il sogno della maratona di New York e se ne è andato»

Bellizzi ha detto addio al suo eroe che negli ultimi mesi aveva conquistato la ribalta nazionale e sportiva

Franco_Leo_sull'arrivo di New York
Franco_Leo_sull'arrivo di New York
Carmen Incisivodi Carmen Incisivo
Venerdì 18 Novembre 2022, 06:40 - Ultimo agg. 24 Febbraio, 11:11
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La sensazione è che abbia concentrato le ultime energie che gli restavano per realizzare il grande sogno della sua vita: andare a correre la maratona di New York. Energie pescate sul fondo di una vita che, vista la patologia che l’affliggeva dalla nascita, rappresentava già così un piccolo miracolo. Nei 53 anni di vita di Franco Leo, il maratoneta che ha corso la New York Marathon con le gambe del fratello minore Dario, di vita ce n’è stata tantissima: la passione per la pittura, la voglia di vivere il contatto con la gente, la caparbietà di credere nel sogno più di chiunque altro. E lentamente convincerli tutti. 

Dal giorno magico in cui Dario e Franco Leo, il duo del Sognoattivo, hanno bagnato d’orgoglio e sudore le strade della Grande Mela, prima dell’improvvisa e implacabile dipartita, sono passati solo 10 giorni. Dieci giorni trascorsi a richiamare alla mente l’adrenalina della gara, a ricevere l’affetto delle persone vicine e lontane, a ritirare benemerenze e incrociare sguardi densi d’orgoglio.

A incarnare un esempio di determinazione e ostinazione perché anche un tetraplegico può riuscire a correre una maratona, purché trovi le gambe giuste e ci metta tutto il cuore che ha. È andata così per Franco e Dario. E dal ritorno dagli Stati Uniti d’America sembrava che la strada fosse solo cominciata.

Poi, in una piovosa sera di novembre, la luce s’è spenta. Un’insufficienza respiratoria ha azzerato il cronometro di Franco. Per Dario, che annuncia la notizie via social, è buio pesto. Nei due anni di preparazione atletica per la maratona, i fratelli erano diventati una persona sola. Ieri pomeriggio la città di Bellizzi ha tributato l’ultimo saluto a Franco: in centinaia si sono assiepati dentro e attorno la chiesetta di via Torino. 

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La comunità ha detto addio al suo eroe, al cittadino che negli ultimi mesi aveva conquistato la ribalta nazionale e sportiva correndo la maratona in carrozzella, spinto da suo fratello Dario. Franco era amico di tutti, sapeva farsi capire e voler bene. La notizia della dipartita è una doccia gelida nel bel mezzo del diluvio. Migliaia i messaggi di cordoglio dedicati alla memoria del maratoneta seduto. La famiglia Leo è stretta nel dolore, dopo le parole del fratello Dario, in chiesa sono arrivate quelle della madre, Lucietta. Ricorda il dispiacere quando seppe che suo figlio non avrebbe mai camminato e ringrazia perché, questa particolare condizione, l’ha reso così speciale e caparbio. Con lui, sottolinea la donna attraverso la voce di una delle tre nuore, c’è stata una simbiosi. Quello stesso legame che ha portato Franco a sfilare, assieme a migliaia di alti atleti, da Staten Islan a Columbus Circle. Il sogno è realizzato, il maratoneta ora può riposare.

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