Frecciarossa, rivolta della Calabria:
troppe le fermate nel Cilento

Frecciarossa, rivolta della Calabria: troppe le fermate nel Cilento
di Ernesto Rocco
Giovedì 18 Giugno 2020, 06:15 - Ultimo agg. 08:34
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Troppe fermate del Frecciarossa nel Cilento. 45 tra enti, accademie, consorzi, pro loco e associazioni della Calabria scrivono al Ministero dei Trasporti e a Trenitalia. Nella missiva si segnalano i disagi dovuti all’eccessivo numero di fermate che determinano un allungamento dei tempi di percorrenza ma anche una diminuzione dei posti a disposizione dell’utenza calabrese. Tutto ciò nonostante la Regione Calabria «ha dovuto stanziare per l’attivazione del servizio 1,4 milioni». Dallo scorso 14 giugno sono attive ben quattro fermate nel Cilento, di cui due molto vicine tra di loro (Vallo della Lucania e Agropoli) e il rischio è che il numero di fermate aumenti ulteriormente viste le richieste provenienti per le stazioni di Battipaglia, Paestum e Centola. Negli ultimi giorni, inoltre, sulla tratta alta velocità Bolzano - Sibari si è aggiunta anche la fermata a Maratea. «È paradossale, per non dire ingiusto, che un treno finanziato con i soldi dei calabresi tralasci importanti e popolose zone della regione ma si fermi dopo pochi minuti dall’ultima fermata in una stazione che non solo non ha le caratteristiche infrastrutturali che non può contare neanche su un’utenza elevata», accusano le associazioni. Dal Cilento non sono mancate repliche: associazioni e operatori turistici sottolineano l’importanza del servizio e chiedono di aumentare le corse e anziché diminuire le fermate. Ma dalla Calabria sono perentori: «Campania e Basilicata si dotassero di collegamenti propri» dicono. 

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