Una lunga vicenda giudiziaria iniziata otto anni fa per una frode fiscale di 650 milioni di euro. Anche il carcere per Filadelfio Cammarano imprenditore di Ceraso innovatore negli impianti a Led con lavori in ambito nazionale e internazionale. Le indagini furono avviate e condotte dalla guardia di Finanza con la Procura di Vallo all’epoca guidata dal Procuratore Grippo.
Oggi per Cammarano e altre sei persone tra imprenditori e commercialisti è arrivata la sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste ma resta l’amaro in bocca. La società Elettronica Gelbison sempre su sentenza del tribunale di Vallo nel frattempo è stata dichiarata fallita. La vita lavorativa di Cammarano è stata completamente distrutta, quella personale comprensibilmente stravolta. Da imprenditore di successo si è ritrovato vittima della giustizia. Per 22 anni dipendente comunale di Ceraso crea la società Elettronica Gelbison. Nel 2001 gli viene riconosciuto il Premio della qualità, inizia a fornire i colossi di produzione automobilistica e telefonia da Mercedes a Siemens. Illumina i grattacieli degli sceicchi di Abu Dhabi.
Il 12 aprile 2011 l’inizio del suo calvario giudiziario. I finanzieri eseguono una perquisizione a casa e in azienda. L’8 agosto va in carcere. Il tutto secondo i pm sarebbe partito da una fattura emessa dalla società di Cammarano per un milione di euro. Coinvolte altre due società operanti nel Milanese e nel Comasco. Cammarano all’epoca 53enne dopo 5 giorni ottiene la revoca della custodia cautelare.
In carcere per una frode fiscale,
assolto dopo otto anni
di Carmela Santi
Martedì 25 Giugno 2019, 06:25
- Ultimo agg. 06:27
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