Fulminato mentre ruba rame da una cabina,
addio a Simone tra dolore e gogna social

Fulminato mentre ruba rame da una cabina, addio a Simone tra dolore e gogna social
di Laura Naimoli
Venerdì 31 Gennaio 2020, 06:35
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«Uno in meno», «Se l’è cercata», «ben gli sta». Questi alcuni dei commenti, quelli ripetibili, che hanno accompagnato la notizia della morte di Simone Masala, il poco più che trentenne folgorato da una potentissima scarica elettrica mentre provava a rubare il rame di un grosso cavo da una cabina nei pressi del Konig Santa Cruz, in località Pezzagrande, a Eboli. Per lui la morte è giunta immediata e feroce, mentre gli altri due che lo accompagnavano stanno meglio e sono stati deferiti per tentato furto aggravato, in stato di libertà alla Magistratura. L’opinione pubblica, sui social, si è spaccata in due appena la notizia si è diffusa.

Da una parte quanti hanno considerato la morte del ragazzo come una punizione del destino, rispetto alla condotta fraudolenta e fatale messa in atto e dall’altra quanti hanno saputo cogliere il senso di pietas necessario per compatire la morte di un ragazzo. La sua vita e quella di una madre che piange il proprio figlio sono state indecorosamente sottoposte allo strazio della gogna mediatica come se la terra che coprirà il sorriso di Simone non fosse già abbastanza pesante e inaccettabile.

 
«Stava rubando – scrive un commentatore appassionato di legge - quindi è giusto che sia morto così. Sono i rischi del mestiere. Non fate sempre i buonisti. Se l’è cercata. Se invece di rubare fosse andato a giocare a briscola davanti al bar non sarebbe successo». Eppure, benché tirata più volte in ballo la legge del contrappasso, la morte non può essere una punizione giusta per un furto di rame, perché né il rame né tutto l’oro del mondo valgono quanto la vita. Sono uscite fuori un sacco di storie sul conto di Simone, non tutte lodevoli. Ma è anche venuto fuori il disagio di un ragazzo cresciuto in una famiglia numerosa che ha vissuto sacrifici. L’addio a Simone si terrà stamattina alle ore 10 nella chiesa Madonna delle Grazie.
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