Una brutta estate. Depennate dalle graduatorie ad esaurimento del salernitano e licenziate. È l'amaro verdetto per 78 maestre diplomate che insegnano da anni nella scuola dell'infanzia e primaria. La maggioranza delle docenti aveva ottenuto il ruolo l'estate scorsa e negli anni passati, in virtù di un diploma magistrale che aveva spalancato loro le porte delle graduatorie ad esaurimento. Con una sentenza definitiva, il Tar Lazio boccia i ricorsi di 78 docenti salernitani con diploma magistrale, che vengono esclusi dalle graduatorie ad esaurimento: per 56 maestre è scattato anche il licenziamento con conversione dei contratti a tempo indeterminato in contratti a tempo determinato. Ieri, il dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale, Monica Matano, ha dato esecuzione alle sentenze che si uniformano alla decisione dell'adunanza plenaria del Consiglio di Stato del 2017, confermate di recente anche dalla Cassazione.
«In tema di reclutamento dei docenti nella scuola pubblica - scrivono i giudici amministrativi - il possesso del solo diploma magistrale, sebbene conseguito entro l'anno scolastico 2001/2002, non costituisce titolo sufficiente per l'inserimento nelle graduatorie ad esaurimento istituite dall'articolo 1, comma 605, della legge 296 del 2006». Prima assunte poi licenziate. Alla fine di un anno durissimo, tra la didattica digitale integrata, i rischi legati al Covid ed il ritorno in presenza, un gruppo di maestre riceverà nei prossimi giorni la lettera di licenziamento dalla scuola che le aveva assunte l'estate scorsa. Ritorneranno supplenti. Il provveditorato ha emesso ieri il decreto che depenna le 78 maestre dalle graduatorie ad esaurimento, le liste delle precarie storiche abilitate e con servizio da cui si attinge annualmente per l'immissione in ruolo. In quelle graduatorie, secondo i giudici del Tar Lazio, le maestre licenziate non potevano esserci: il loro diploma magistrale ha sì valore abilitante e dà diritto ad ottenere incarichi annuali, ma non consente la permanenza nelle graduatorie ad esaurimento e quindi nega loro il diritto dell'assunzione diretta. «I dirigenti scolastici - si legge nel decreto del provveditorato - delle scuole di titolarità/servizio procederanno alla risoluzione dei contratti di lavoro stipulati a tempo indeterminato o a tempo determinato fino al 31 agosto 2022». Sulla vertenza delle maestre diplomate è intervenuta di recente anche la sentenza numero 12347 della Cassazione secondo cui «il possesso del diploma magistrale, pertanto, seppure abilitante all'insegnamento, non consentiva l'iscrizione nelle graduatorie permanenti, bensì solo in quelle di circolo o di istituto finalizzate al conferimento delle supplenze temporanee».
gi.so.