Scippatore esiliato fuori regione
viola il divieto: «Non posso mantenermi»

Scippatore esiliato fuori regione viola il divieto: «Non posso mantenermi»
di Nicola Sorrentino
Martedì 6 Ottobre 2020, 11:02 - Ultimo agg. 13:24
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 Resta agli arresti domiciliari il sarnese 35enne F.Z. , finito in un procedimento penale per diversi episodi di scippo, alcuni dei quali hanno registrato però un'assoluzione, e sottoposto poi al divieto di dimora nella regione Campania e obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L’uomo, dopo poco, aveva violato quell'obbligo, presentandosi presso la stazione dei carabinieri di Siano, rappresentando ai militari «le difficoltà a sostenersi economicamente fuori dalla regione di appartenenza senza l’aiuto della famiglia». Il tribunale del Riesame di Salerno, in seguito, aveva poi disposto gli arresti domiciliari.

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La vicenda era finita però in Cassazione, per volere di un ricorso fatto dalla Procura di Nocera Inferiore, che riteneva inadeguata la misura per l’eventuale reiterazione dei reati contestati. Sulla questione, i giudici della Suprema Corte hanno rigettato l’istanza del pm, ravvisando come fosse adeguata la motivazione da parte dei giudici del Riesame. Per questi ultimi, infatti, l’uomo aveva violato le prescrizioni, ma avevano anche giudicato eccessiva la scelta di applicare la custodia cautelare in carcere «alla luce della idoneità della meno gravosa misura degli arresti domiciliari, a contenere la pericolosità dell’indagato, anche alla luce del fatto che lo stesso, sottoposto per un discreto periodo a siffatta misura, aveva dimostrato di osservarne le prescrizioni». Il ricorso della Procura era fondato su un motivo, con il quale si lamentavano «vizi motivazionali e violazioni di legge, sottolineando la permanenza di esigenze cautelari originarie, con precedenti specifici, e che la violazione delle prescrizioni delle misure applicate era stata deliberata ed era avvenuta nonostante il rigetto delle istanze presentate, senza adeguata motivazione del provvedimento impugnato rispetto alle esigenze cautelari». In definitiva la Cassazione ha rigettato il ricorso, dichiarandolo inammissibile, motivando con giusta decisione sulla base di poteri discrezionali del giudice, in questo caso il Riesame. L’uomo si era presentato dai carabinieri spiegando di aver violato il divieto di dimora in Campania per esigenze di vita e per l'impossibilità di mantenersi economicamente fuori dalla sua casa.
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