Risultano vaccinati ma non lo sono:
50 furbetti green pass sotto inchiesta

Risultano vaccinati ma non lo sono: 50 furbetti green pass sotto inchiesta
di Sabino Russo
Venerdì 12 Novembre 2021, 06:00 - Ultimo agg. 13 Novembre, 10:01
4 Minuti di Lettura

Identificati dall’Asl i primi cinquanta furbetti del green pass, a cui è stata annullata la certificazione. I casi si concentrano nell’agro nocerino sarnese, da dove è partita dai centri vaccinali di Scafati e Nocera Inferiore, circa un mese fa, la segnalazione ai carabinieri sulle presunte inoculazioni fantasma. I nominativi degli immunizzati risultano regolarmente inseriti nell’elenco dei soggetti vaccinati, sulla piattaforma Soresa della Regione, ma in realtà non hanno mai ricevuto il siero anti-covid.

Qualcuno, utilizzando le credenziali in dotazione al personale degli hub vaccinali, è entrato nella piattaforma, riuscendo a inserire i dati delle somministrazioni fasulle.

Per evitare che la circostanza possa ripetersi, l’Asl ha rinforzato le misure di sicurezza, chiedendo ai funzionari dei centri di cambiare le password ogni due ore. Prosegue, parallelamente, l’inchiesta della Procura di Nocera Inferiore, che dovrà far luce sugli autori del raggiro. Nel frattempo, come detto, sono state già identificate una cinquantina di persone che in modo fraudolento hanno registrato, senza aver fatto la vaccinazione, l’avvenuta immunizzazione. 


«Abbiamo segnalato l’elenco alle forze dell’ordine – spiega il responsabile per l’emergenza covid dell’Asl Arcangelo Saggese Tozzi – I green pass di queste persone sono stati azzerati. Sicuramente le password erano a nome di qualcuno che poteva operare, ma non era quella persona che stava operando». Tutto è partito da Scafati, circa un mese fa, quando il personale di turno al centro vaccinale del covid hospital del Mauro Scarlato, raffrontando la documentazione cartacea riepilogativa dei soggetti ai quali era stato somministrato in giornata il vaccino con le informazioni registrate sulla piattaforma Soresa, si accorse che qualcosa non quadrava. In pratica, secondo le informazioni fornite dal terminale, in quelle stessa giornata risultavano vaccinate all’ospedale di Scafati otto persone in più rispetto ai nominativi che erano stati registrati sui moduli cartacei. L’allarme scattò immediatamente. Il responsabile del centro allertò la direzione generale dell’Asl Salerno, avviando una serie di controlli accurati per accertare i motivi di quella anomalia. Il problema emerse proprio dal controllo della piattaforma. Otto persone risultavano registrate e vaccinate in quello stesso hub nella giornata sotto esame, ma nessuno tra il personale sanitario di turno a Scafati aveva somministrato loro il siero. Inevitabile la denuncia. 

Video



A indagare sono i carabinieri della tenenza di Scafati, che hanno informato la Procura di Nocera Inferiore. Un altro parallelo e identico filone di indagine è aperto anche a Nocera Inferiore, per altre false vaccinazioni emerse da un controllo sui terminali del centro vaccinale dell’ospedale Umberto I. Anche in questo caso il responsabile della struttura ha presentato denuncia ai carabinieri. Le indagini in corso sono tese a stabilire se i soggetti in questione fossero o meno consapevoli del loro inserimento in piattaforma, se avessero già ricevuto la mail di conferma dell’avvenuta vaccinazione e se avessero già scaricato il tanto agognato green pass.

Bisognerà, soprattutto, far luce su chi abbia avuto accesso ai terminali dei due centri vaccinali per inserire sulla piattaforma Soresa i dati delle vaccinazioni fasulle, quali credenziali abbia utilizzato e come ne sia venuto in possesso. Al vaglio degli inquirenti ci sono ora tutti gli accessi al sistema che risultano effettuati, nei giorni finiti sotto la lente di ingrandimento, da medici, infermieri e personale amministrativo in servizio nei centri dei due ospedali. Per ogni soggetto vaccinato c’è una duplice registrazione che viene effettuata: la prima sulla piattaforma Soresa, la seconda sui moduli cartacei compilati dal personale sanitario che di fatto somministra il vaccino. In uno dei casi su cui stanno cercando di far luce i militari (la notizia non è confermata da fonti ufficiali), la certificazione di avvenuta vaccinazione risulterebbe addirittura vidimata da un medico che non è in servizio da tempo.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, proseguono senza sosta, per far luce su uno scandalo che ha, inevitabilmente, gettato ombre sulle attività vaccinali nell’area nord della provincia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA