Furti in casa, allarme e psicosi
«Anziana aggredita dai ladri»

Furti in casa, allarme e psicosi «Anziana aggredita dai ladri»
di Carmen Incisivo
Giovedì 22 Febbraio 2018, 06:25
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La psicosi ha ormai invaso e inquinato la realtà. I residenti dei rioni collinari e, più in generale, delle aree periferiche del capoluogo, vivono uno stato d’ansia, paura e preoccupazione che rischia di fare molti più danni del fenomeno stesso. I ladri continuano a entrare nelle case, lo fanno di giorno e di notte. La vita dei residenti non è più la stessa: il vento che agita i panni stesi, diventa improvvisamente l’ombra di un malvivente che cerca d’entrare in casa. Le sale operative delle forze dell’ordine sono subissate di telefonate, gli uomini restano in strada anche di notte per fare le ronde e la paura che il controllo spontaneo del territorio da parte dei cittadini si trasformi, molto più facilmente di quanto si pensi, in una tragedia annunciata è sempre dietro l’angolo.

Gli ultimi episodi si sono verificati tra Giovi e Rufoli. Nel primo caso – anche se le forze dell’ordine non avrebbero alcun riscontro fattuale in tal senso – i cittadini raccontano addirittura di una donna malmenata perché avrebbe sorpreso i ladri in casa. Secondo il racconto che ormai a Giovi passa di bocca in bocca, la donna avrebbe avvertito dei rumori, trovatasi i ladri davanti, avrebbe cominciato a urlare. Gli intrusi, dopo averla malmenata per scappare, si sarebbero dati alla fuga per le campagne. La donna non avrebbe chiamato le forze dell’ordine perché c’è ormai uno scoramento generale. A Rufoli, invece, una donna ha sorpreso in casa i ladri in piena notte. Pensava che fosse il figlio a rientrare dopo una serata passata con gli amici, dal piano di sopra ha urlato più volte il suo nome. Davanti alla mancata risposta è scattato l’allarme. La padrona di casa ha urlato, ha acceso le luci facendo sentire la propria presenza. In questo modo è riuscita a mettere in fuga i tre balordi che, vistisi scoperti, sono scappati facendo perdere le loro tracce nel buio. 

Ciò che è derivato dall’ennesimo colpo sventato dai cittadini, sono scene da far west: uomini e ragazzi che girano in auto in piena notte. C’è chi ha in mano una torcia, chi registra col cellulare la «caccia all’uomo», chi porta con sé armi improprie e poi ci sono i cacciatori con i fucili spianati. A dominare queste spedizioni, prima ancora che la rabbia, è la paura. 
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