Gambizzazione al bar per «vendetta», sconto in Appello per Palo

Gambizzazione al bar per «vendetta», sconto in Appello per Palo
di Nicola Sorrentino
Venerdì 15 Giugno 2018, 11:58
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ANGRI. Sparò contro due persone, gambizzandone una: ottiene uno sconto di pena in Appello Giuseppe Palo, condannato in primo grado a 5 anni e 4 mesi di reclusione. L'uomo rispondeva di lesioni gravi, con le vittime Rosario Rega e Luigi Coppola, soggetti entrambi con precedenti. L'episodio risale al mese di luglio 2016. I giudici hanno riformulato la condanna, con sentenza a 3 anni e 6 mesi di reclusione. In primo grado, l'accusa era cambiata da tentato omicidio a lesioni gravi. Nello stesso processo era stato assolto il figlio di Giuseppe, Antonio Roberto, finito in carcere per un periodo e poi ai domiciliari, indagato dalla Procura di Nocera Inferiore. Il ragazzo fu successivamente scagionato, grazie al lavoro difensivo dei legali Michele Avino e Luigi Calabrese, che assistevano anche Palo senior. Dall'analisi di tantissime intercettazioni ambientali, infatti, emerse che il figlio dell'imputato non era presente sul luogo dell'attentato, né c’entrava con quella punizione, a sua volta collegata ad un precedente atto estorsivo consumato nei confronti di una terza persona, divenuto un separato procedimento giudiziario arrivato alla fase cautelare e attualmente in corso di giudizio 

Le due vittime degli spari, esplosi da Palo, erano Rosario Rega e Luigi “Omar” Coppola, entrambi sotto accusa per estorsione e incendio insieme a Luigi De Martino. La presenza di Palo jr al momento del raid, consumato a bordo di una moto, fu sempre smentita dal padre. Il ferimento di Rega e Coppola giunse come risposta, secondo le indagini, dopo che lo stesso Rega avrebbe mosso minacce intimidatorie verso altre due persone. In origine c’era infatti la proposta di un affare per la vendita di una macchina impastatrice. Rega ottenne duecento euro dalla prima vittima, il titolare di un’azienda di macchine edili, lo stesso al quale avrebbe poi incendiato un trattore. Quest’uomo era un amico di Peppe Palo, con l’ulteriore intimidazione effettuata nei confronti di un secondo soggetto, stavolta per ragioni economiche. 
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