Saranno gli agenti della Squadra mobile a dover ricostruire cosa sia accaduto nelle ultime ore di vita di Antonello, un uomo di 56 anni che, ieri mattina, intorno alle 10.30, è precipitato dal quarto piano di un palazzo in via Carmine schiantandosi a terra. Perché quello che è accaduto, per il momento, resta avvolto nel giallo. Portato in condizioni critiche in ospedale, al San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, l’uomo è morto poco dopo per le gravi lesioni alla testa e agli organi riportate nella caduta. I primi ad intervenire sul posto sono stati gli agenti della sezione Volanti i quali hanno raccolto i primi elementi utili all’identificazione dell’uomo e alla ricostruzione della sua storia. In casa, secondo i primi accertamenti, era con il compagno il quale, subito dopo, forse perché in stato di choc, si è barricato in casa tanto che i vigili del fuoco hanno dovuto convincerlo ad aprire la porta.
Personaggio abbastanza noto nel quartiere, il 56enne era uno stilista. Aveva avuto anche un negozio di abiti vintage poco distante da casa ma, chi lo conosce, racconta che da tempo non lavorava. Viveva in quella casa insieme alla madre e al compagno. Una storia familiare drammatica, dicono alcuni: la madre è ricoverata anche lei in gravissime condizioni di salute da qualche giorno. Sarebbe, secondo i primi accertamenti eseguiti dalla polizia, in fin di vita.
L’uomo, comunque, non avrebbe lasciato bigliettini e nulla che possa asciar intendere le sue intenzioni di togliersi la vita.
Ogni anno in Italia assistiamo in media a circa 4mila suicidi. I dati attualmente disponibili non sono correntemente aggiornati, tanto che l’ultimo Annuario Statistico dell’Istat pubblicato nel 2021 contiene dei dati relativi al 2018, quando si sono osservati 3.789 suicidi (6,3 ogni 100 mila abitanti). Impossibile, invece, avere numeri relativi ai tentativi di suicidio. Ed è proprio per tale grave mancanza che nel 2019 l’Istituto Superiore di Sanità ha sottolineato l’esigenza di creare un organo che monitori questo fenomeno, annunciando l’attivazione dell’Osservatorio epidemiologico suicidi e sui tentativi di suicidio (Oestes). La pandemia ha poi complicato il lavoro. Quello che emerge, comunque, è che la maggior parte delle motivazioni che spingono una persona a togliersi la vita, oltre ai problemi economici, è l’aumento di patologie di natura psichiatrica.