Ginecologo indagato a Nocera Inferiore:
ha effettuato sette parti positivo al Covid

Ginecologo indagato a Nocera Inferiore: ha effettuato sette parti positivo al Covid
di Nicola Sorrentino
Martedì 3 Maggio 2022, 06:35 - Ultimo agg. 10:54
3 Minuti di Lettura

Avrebbe fatto partorire sette pazienti in ospedale, ma lo avrebbe fatto mentre era positivo al Covid-19. Per questa ragione, un medico ginecologo dell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore risulta indagato dalla Procura. Sono i contorni di un’inchiesta condotta dai carabinieri della stazione di Nocera, coordinata dal sostituto Roberto Lenza, a seguito di un lavoro investigativo che ha fornito diversi riscontri nell’attuale fase preliminare. L’ipotesi di reato che viene mossa al professionista è la violazione dell’articolo di un regio decreto del 27 luglio 1934, il “Testo unico delle leggi sanitarie”, che punisce chiunque non osservi un ordine «legalmente dato per impedire l’invasione o la diffusione di una malattia infettiva». A questa contestazione, viene integrata quella della normativa in materia Covid aggiornata due anni fa, durante l’esplosione della pandemia in Italia. 

I fatti che riguardano il professionista, infatti, risalgono al mese di novembre del 2020.

Stando agli elementi raccolti dai carabinieri prima di controlli e verifiche di rito, il ginecologo avrebbe assistito o comunque fatto partorire almeno sette donne in ospedale. Nel periodo di riferimento, diventato poi oggetto d’indagine, il professionista risultava assente per malattia, dato che aveva contratto il Covid. Una circostanza documentata dalla verifica di un certificato con giustifica per malattia, comparata poi dai militari con il registro degli interventi. Al vaglio dei carabinieri sono finite anche le schede di presenze e malattia, insieme ad altra documentazione, come l’esito di alcuni tamponi e quanto contenuto nei registri di sala operatoria. All’interno di questi ultimi, gli inquirenti hanno trovato il nome del medico. Prima di trasmettere l’informativa di reato alla Procura, la stazione carabinieri aveva provveduto ad ascoltare, come ulteriore riscontro, le pazienti stesse e i parenti, che hanno confermato come il parto, fino all’intervento, fosse stato seguito proprio dal ginecologo. Il quale risultava medico di fiducia per le stesse. Un dato pacifico, in ragione del rapporto che spesso si crea tra la paziente e il ginecologo, durante i nove mesi di gravidanza. Nessuna di loro, stando alle indagini, ha contratto il Covid-19 nei giorni successivi all’intervento. Tutte hanno confermato di non avere avuto alcun problema di salute.  

Video

L’indagine non è ancora conclusa. La Procura potrebbe valutare anche la sussistenza di eventuali responsabilità nei confronti del personale dipendente dell’ospedale, nei giorni indicati per i singoli interventi. Il ginecologo, a sua volta, potrà fornire eventuali chiarimenti ed elementi sufficienti per una sua difesa, una volta che l’attività investigativa sarà conclusa. I carabinieri avrebbero avviato l’indagine dopo una serie di elementi raccolti proprio in relazione ai primi interventi. Il periodo è la fine del 2020, quando il governo decise di applicare una serie di restrizioni sul territorio nazionale, in settori come la mobilità, l’apertura delle attività commerciali e la scuola. Inoltre, le stesse Regioni, in base ad uno scenario di “elevata” o “massima gravità”, avevano a loro volta imposto norme per contenere la diffusione del contagio. In quel periodo la Procura di Nocera raccolse diverse denunce sporte da alcune famiglie, riguardo la morte per Covid dei propri cari, la cui malattia - questo si ipotizzava - poteva essere stata trasmessa proprio da personale sanitario durante il periodo di ricovero. Denunce finite poi archiviate, perchè prive di riscontro. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA