Gino Strada, il tributo di Dum Dum Factory
«per continuare a coltivare l’utopia»

Gino Strada, il tributo di Dum Dum Factory «per continuare a coltivare l’utopia»
Sabato 28 Agosto 2021, 21:51
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Lo sguardo di Gino Strada domina l’arena sul mare. Una visione magnetica, che non riesce a lasciare indifferenti. Dum Dum Factory celebra così la figura del grande chirurgo e filantropo, fondatore della ong Emergency, simbolo della lotta per i diritti umani. Per “coltivare l’utopia”, come più volte sottolineato da Strada, sempre in prima linea, con il suo profondo senso di giustizia e i suoi “pazienti prima di tutto”.

Il Dum Dum Republic rende il proprio tributo attraverso l’arte, con una performace di live painting, per continuare a perseguire le idee di sanità universale e di una società più giusta e più sana.

Per “imparare a guardare lontano”, quindi. Uno sguardo che penetra le coscienze, all’ingresso del Dum Dum Republic, che si accompagna alla mostra Ri-tratti d'Africa, a cura dell'Associazione L'Africa chiama. Un’istallazione che si propone di raccontare l'Africa attraverso le storie e i ritratti di personaggi africani, da Nelson Mandela a Fela Kuti, mescolando il "colore delle immagini" al "calore delle parole". Lo scopo è quello di creare una connessione empatica tra protagonisti e spettatori, che hanno la possibilità di partecipare esprimendo la propria impressione. 

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«Se uno di noi, uno qualsiasi di noi esseri umani, sta in questo momento soffrendo, ci deve riguardare tutti», si legge nel messaggio che accompagna il volto di Gino Strada, durante la performance di pittura dal vivo affidata a Nunzio Maccioni, in occasione del grande happening musicale che ha visto sbarcare al Dum Dum l’Ariano Folk Festival, Mondocane e il live a sorpresa di Tartaglia Aneuro, in attesa dello strepitoso concerto di Manu Chao ai Templi di Paestum.

Sempre più punto di riferimento della world music internazionale che attraversa i popoli e del cantautorato emergente campano, la spiaggia più allegra e colorata del Cilento si prepara ad accogliere la Patchanka made in Puglia di Tuppi e la sua folle armonia di suoni dal mondo.

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