Campania, l'amore tra un ebreo
e una cattolica sconfisse l'odio razzista

Campania, l'amore tra un ebreo e una cattolica sconfisse l'odio razzista
di Pasquale Sorrentino
Lunedì 27 Gennaio 2020, 20:02
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Dal Vienna, passando per Bologna, per trascorrere un anno e mezzo di internamento a Campagna e infine per trovare l'amore a Sala Consilina, nel cuore del Vallo di Diano e battere l'odio razziale. Erano gli anni Trenta e pur se le ombre dell’odio sembravano già allungarsi sulla penisola italica, Heinz Skall, aveva il sogno di costruirsi un futuro migliore e il desiderio di lavorare per sé e per una futura famiglia. Da Vienna aveva deciso di frequentare l'Università a Bologna. E allo stesso tempo sognava e progettava di costruirsi una famiglia.

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E così facendo scacciava anche quelle ombre che si allargavano sui cuori di diverse persone, ombre tedesche e ombre nere, di mussoliniana idolatria. Quando furono promulgate le leggi razziali si trovava a Bologna, fu arrestato e trasferito a Campagna, nel centro di internamento. A causa di una malattia fu trasferito a Sala Consilina, sempre confinato, in una casa del centro storico. Qui abitava una stupenda ragazza di nome Rita.

La professoressa Rita Cairone, di Salerno e insegnava tedesco. Fu amore a prima vista o comunque lui se ne innamorò subito e iniziò un corteggiamento romantico e dolce, fatto di sguardi fugaci e mani sfiorate. Fu Amore con la "A" maiuscola. Ma l’amore per disegnarsi tale ha bisogno di battere alcuni nemici e, nel corso del tempo, possono essere di poco conto oppure ostici come forse impossibile da immaginare. Nel caso di Heinz e Rita fu forse il nemico peggio: l’Odio. L’Odio che pervase mezza Europa e che ritornò prepotente fino al Vallo di Diano, fino al cuore di Sala Consilia: l’odio verso i deboli, verso le razze ritenute diverse, verso chi non la pensava come loro e ovviamente contro il popolo ebro. Heinz lo era. E quell’amore andava interrotto, distrutto, annientato.

E ci pensò un mano anonima che scrisse una lettera denunciando quell'amore clandestino tra un ebro e una cattolica. Rita fu licenziata e rimandata a Salerno, Heinz chiese l'internamento a Bologna. Questo perché nel frattempo i suoi genitori erano stati deportati da Vienna e Praga e avevano perso la vita. Non aveva più nessuno e almeno a Bologna aveva qualche amico. La beffa fu che mentre il sud veniva liberato, Bologna era in mano ai nazisti. Heinz fuggì primo in Valle d'Aosta e poi in Francia, ma allo stesso tempo promise amore a Rita e Rita l'aspettò anche se tutti le dicevano che era oramai morto. Fino a un telegramma del 1945 quando Heinz le scrisse. "Sto tornando". 

Così l'odio che aveva persavo l'Europa non aveva annientato il loro amore. Heinz corse dalla sua amata a Salerno e coronò i suoi sogni d’amore. Un amore così grande che sconfisse le ombre dell’Odio, e fece luce sui cuori. E dando anche ispirazione a uno spettacolo di danza per celebrare la vittoria del sentimento. E per ricordare, perché quelle ombre, le ombre più oscure che conquistano prima i cuori delle persone e poi le loro gesta, sono sempre in agguato, sempre dietro l’angolo, pronte a manifestarsi. Oggi come ieri. Ma il ricordo dell’Amore di Rita ed Heinz potrà servire per scacciare le ombre e dar luce al futuro. E ora quel messaggio d'amore viene portato in giro dalle figlie dei due, per non far perdere la memoria su cosa accadde allora e di come l'amore può e deve vincere.
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