Lanzara bis, prime grane a Pontecagnano Faiano: dall’assessora-cognata ai mugugni dei socialisti

Il sindaco replica secco alle accuse di alleati e oppositori: «Solo cinque deleghe disponibili, Sica valutata per competenza»

La giunta Lanzara
La giunta Lanzara
di Ivana Infantino
Giovedì 8 Giugno 2023, 07:00 - Ultimo agg. 08:21
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Lanzara bis, piovono polemiche sulla nuova giunta a Pontecagnano Faiano. Dal Psi, fuori dall’esecutivo, all’opposizione, è bufera sulle nomine ufficializzate dal rieletto Giuseppe Lanzara. Che difende a spada tratta le sue scelte e non le manda certo a dire.

A partire dal Psi, con il segretario provinciale, Silvano Del Duca, sul piede di guerra, che taccia il primo cittadino di «miopia politica». «Non sono cieco - ribatte a muso duro Lanzara - ma ho visto e rivisto i numeri: il Psi ha ottenuto un risultato importante ma non da determinare la nomina di un assessore. È la sesta lista e i membri della giunta sono cinque. In politica contano i numeri». 

Nel mirino dei consiglieri di opposizione, invece, finisce Gerarda Sica, cognata del primo cittadino, nuovo assessore all’istruzione e politiche sociali. «In giunta la cognata del sindaco. Cos’altro aggiungere?» scrivono in una nota congiunta i sei consiglieri Giuseppe Bisogno e Mariella dell’Angelo (Città Pubblica), Donato Pierro (Legàti Città Protagonista), Marco Vecchione (Movimento Libero), Gianfranco Ferro (Fi) e Raffaele Silvestri (Fdi), che tra l’altro contestano anche le altre nomine. Da quella di Roberta D’Amico, coordinatrice della lista Ora noi, assessore esterno alla cultura, «una non candidata» sottolineano dai banchi della minoranza, e quella a vice sindaco di Nunzia Fiore, «una non eletta» (è terza nella lista Campania Libera). «È una giunta debole frutto di una spartizione di potere che conferma quanto siano vuoti i proclami di cambiamento che il sindaco Lanzara ci propina da cinque anni a questa parte», accusano i neo consiglieri. «Siamo partiti dal risultato elettorale - replica a distanza il sindaco - loro continuano a parlare a vanvera non hanno nessun contatto con il sentiment della città che ci ha promosso riconfermando gli uscenti». E sulla nomina «in famiglia»: «Gerarda è stata valutata per il suo operato, è stata più volte eletta consigliere ricoprendo diversi ruoli. Poi che siamo parenti non ha nulla a che vedere col valore della persona». Sulle altre nomine precisa che: «gli uscenti sono stati riconfermati perché hanno lavorato bene come testimonia anche il risultato elettorale, per quel che riguarda invece D’Amico e Fiore hanno un curriculum di tutto rispetto». 

E giù con l’affondo: «il centrodestra ha vinto ovunque tranne qui, io mi occuperei di questo». Dagli attacchi dell’opposizione al fuoco amico dei socialisti. Ad esprimere disappunto sono il segretario provinciale, Silvano Del Duca, e il consigliere regionale Andrea Volpe che accusano Lanzara di aver «tradito lo spirito di coalizione politica plurale» escludendo il consigliere eletto, Arturo Giglio, dall’esecutivo. Per l’esponente Psi il sindaco, «all’unanimità con la maggioranza» sottolinea Lanzara, ha indicato il ruolo di vicepresidente del consiglio, una proposta che, insieme al nome di Francesco Fusco (presidente del consiglio uscente e il più votato della lista Pd) per la presidenza, sarà presentata durante la prima seduta di consiglio. Ed è scontro con l’opposizione che annuncia battaglia: «chiederemo di assegnare la presidenza ad un esponente dell’opposizione per garantire tutte le forze presenti in consiglio ed evitare una fastidiosa dittatura della maggioranza».

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