Partorisce un bimbo già morto,
scatta la denuncia: indagati due medici

Partorisce un bimbo già morto, scatta la denuncia: indagati due medici
di ​Nicola Sorrentino
Martedì 28 Gennaio 2020, 06:35 - Ultimo agg. 14:50
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Dall’attesa di veder nascere il primo figlio, fino a scoprire che invece era morto. Nel giro di appena due giorni. Sono i contorni di un’indagine della procura di Nocera Inferiore su quanto accaduto il 9 novembre scorso, all’ospedale di Sarno Villa Malta, quando una giovane ragazza partorì il feto del suo bimbo, senza vita. La procura attende l’esito dell’autopsia dopo la denuncia presentata dai genitori, una coppia di San Giuseppe Vesuviano, assistita dal legale di fiducia, Nadia Mohammed Taha. I risultati dell’esame svolto sul feto del piccolo saranno depositati entro metà febbraio. Due sono i medici indagati per omicidio colposo: il ginecologo di fiducia della coppia, che svolgeva la sua funzione anche all’ospedale di Sarno e un medico dello stesso presidio. 

Il 7 novembre la giovane ragazza di 23 anni, si recò in pronto soccorso con il marito, aveva dolori e perdite di colore verde. In ospedale vi giunse nel pomeriggio: dal pronto soccorso fu trasferita in reparto per una visita specifica, svolta prima con uno specolo e poi con un tracciato e per i medici la situazione era regolare. Compresa quella del figlio. La madre era alla trentaseiesima settimana. Quelle perdite sarebbero state conseguenza di un’infezione, da curare - così come prescritto - con degli ovuli interni. Tornata a casa, la donna continuò ad avere ancora leggeri dolori, ma sentiva il feto muoversi in grembo. Il giorno dopo, invece, preoccupata di non sentire più il figlio, ma di avvertire ancora dolore, tornò in ospedale, intorno alle 20.30. Dopo aver contattato il suo ginecologo di fiducia al telefono, inutilmente, non riuscendo a mettersi in contatto con lui.

Il secondo tracciato rappresentò una doccia fredda per la ragazza, alla quale fu riferito che il bimbo era morto, ma che il parto doveva avvenire in maniera naturale. E non attraverso cesareo, come chiesto invece dai genitori, che speravano di poter recuperare la situazione. A quel punto la ragazza sarebbe rimasta in reparto fino alle 6.30 circa del giorno dopo, per poi partorire con un cesareo. La giovane coppia ha deciso di sporgere denuncia sull’accaduto, chiedendo che vengano accertate eventuali responsabilità sulla morte del figlio. I genitori del piccolo, lei di 23 anni e lui di 26, non avevano mai ravvisato alcun problema durante la fase della gravidanza.
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